Tutto sommato questo nuovo capitolo della saga non mi è dispiaciuto, l'ho trovato un discreto lavoro, chiaramente lontanissimo dai primi due capitoli che sono un mondo a parte, ma sicuramente migliore di buona parte di quello che verrà dopo il capitolo di Cameron, fatta eccezione per Prometheus che per me rimane sui discreti livelli di questo, anche se per motivazioni diverse, qui ho apprezzato molto una sorta di ritorno al passato della saga, che pur non concependo elementi particolarmente originali ritorna a dare ai film quello per cui inizialmente erano nati, far cag4re sotto lo spettatore, e ci riesce discretamente, dopo un incipit abbastanza basic ecco che bam, ci ritroviamo su questa astronave in stato di abbandono e apparentemente senza forme di vita, da qui in poi chiunque riesce ad immaginarsi cosa potrebbe succedere, una certa prevedibilità c'è, però la messa in scena risulta fresca e mai eccessivamente banale, Alvaréz regala diverse scene ad alta tensione, anche qualche jumpscare che può sembrare di troppo, e che mi ha ricordato molto quelli di cui aveva abusato nel remake di "Evil dead", per fortuna però non calca troppo la mano su questo e riesce a contenersi, fondamentalmente realizza un pezzettino di inferno sperduto nello spazio, con questo gruppo di ragazzini ingabbiati in questa navicella quasi del tutto al buio e inseguiti da facehugger, alien sviluppati a cui non è possibile sparare perché gli acidi sfonderebbero la navicella e la farebbero decomprimere e infine ci si mette un mostro finale super creepy.
Diverse le sequenze degne di nota, da quelle di pura tensione, come quando i personaggi sopravvissuti fino a quel momento devono passare nelle stanze colme di facehugger e devono evitare i rumori a tutti i costi, ai momenti con la ragazza incinta e lo xenomorfo che le va dietro, particolarmente al cardiopalma quando devono aprirle la porta, fino ad arrivare a quella che ritengo la scena più interessante, quando si va a gravità zero e iniziano a sparare agli xenomorfi con tutto quell'acido fluttuante e i personaggi che dovranno schivarlo, scena che funziona molto visivamente, coreograficamente ma anche sotto il profilo prettamente della suspense.
Nulla di originale, ma è un lavoro in cui una buona messa in scena salva la baracca e riesce a renderlo un'opera di onesto intrattenimento senza perdersi in troppi pipponi sulle origini, sull'uomo e via dicendo, oddio, quella parte ci sarebbe pure ma per fortuna non è troppo invadente.