Tipico coming of age ambientato durante l'estate, periodo in cui la scuola finisce e i ragazzini sono costretti ad un contatto più prolungato con i genitori, l'ho trovato un film da sufficienza stiracchiata per un'originalità che tende a latitare, presentando spesso situazioni e modelli già ampiamente visti, nell'ordine: il pessimo rapporto col padre, la madre che è venuta a mancare, la non accettazione della nuova compagna del padre, la voglia di evadere, le delusioni sentimentali, il personaggio strambo di turno, insomma ci sono una serie di elementi eccessivamente rivisti che non mi hanno fatto strappare i capelli, allo stesso tempo, per una buona prima parte di film il rapporto padre figlio sembra essere a senso unico, nel senso, l'opera prende le parti del figlio, mostra il suo punto di vista, il padre nella sua caustica ironia, nella sua compostezza ieratica sembra il classico padre soffocante che prende decisioni per partito preso, la serata giochi imposta a Joe è forse l'esempio più lampante, le successive punizioni ancora peggio, vi sono poche possibilità di empatizzare anche con la figura genitoriale, anche nei confronti con la figlia e il nuovo ragazzo viene fatto passare abbastanza meschinamente, questo porta ad una visione quasi univoca senza grandi possibilità di dilemmi sul rapporto, cosa differente avviene con la famiglia di Patrick che nel loro passare per scemi comunque sembrano dimostrare un'empatia maggiore.
La parte centrale del film mostra un po' i tre amici che hanno deciso di evadere alle prese con la natura e i problemi che comporta la sopravvivenza nella casa del bosco, prendendo anche dei risvolti più da commedia con episodi che possono far scappare un ghigno, come Joe che va a comprare il pollo, si viene a creare un certo equilibrio che sembra far andare tutto liscio che poi verrà rotto dalla componente femminile, a dimostrazione di quanto siano inevitabili le peripezie della vita, col finale, l'opera sembra prendere il suo definitivo risvolto da buddy movie e diciamo che fa emergere la sua componente più emotiva, con quegli sguardi di intesa tra Joe e Patrick e il loro vezzeggiare a suon di diti medi.
Alla fine non è malaccio, è un film di evasione adolescenziale che sa di già visto ma riesce a trasmettere una certa componente nostalgica grazie ad una buona ambientazione, la provincia americana durante l'estate, e delle sensazioni contrastanti che riescono ad accrescere l'empatia nei confronti dei ragazzini.