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IL TEOREMA DI MARGHERITA regia di Anna Novion

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Jumpy     8 / 10  19/09/2024 21:48:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi aveva incuriosito molto alla sua presentazione, finalmente son riuscito a vederlo... e... be'... qui si vola alto.
Come già notato e come molti grandi film, si mescolano vari generi e si mescolano varie tematiche: si passa dai toni drammatici a quelli più leggeri quasi da commedia, si presenta uno spaccato (verosimile) del mondo dei dottorandi, ma anche un percorso di evoluzione personale e sentimentale.
Il tutto, senza cadere nei facili cliché: la figura della protagonista, che nel primo quarto d'ora può sembrare lo stereotipo della secchiona/nerd, mostra sfaccettature e una psicologia verosimile, vive la solitudine, ne sente il peso senza (inizialmente) darlo a vedere, come è comune nelle persone molto giovani vive un errore di percorso come una sconfitta insormontabile.
Poco verosimile in un contesto contemporaneo, ma "pittoresco" (letteralmente, vedendo il film capirete) e di notevole impatto visivo e dal fascino retrò (tutto il film, nel suo insieme, in effetti, ha una narrazione che ricorda il cinema europeo anni '90), l'idea del matematico che passa le giornate a scrivere sulla lavagna tradizionale (e non solo) come decenni fa.
Anche perché porta alla straordinaria escalation finale...
Mauro@Lanari  20/09/2024 02:44:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non m'era venuto in mente che l'ambientazione potess'essere ricostruita second'un gusto retrò. Vero che la matematic'applicata richiede una potenza di calcolo accessibile solo coi computer, m'altrettanto vero che quella pura/teoretica esige la possibilità d'una visione d'assieme che le LIM non consentono. Perciò sono andato sul sito dell'ENS parigina dove ho trovato queste foto con le lavagne in ardesia a saliscendi:
https://www.math.ens.psl.eu/wp-content/uploads/2021/10/927-2199--scaled.jpg
https://www.math.ens.psl.eu/wp-content/uploads/2021/10/927-2926-1-1-scaled.jpg
https://www.math.ens.psl.eu/wp-content/uploads/2021/10/927-2397--scaled.jpg
https://www.math.ens.psl.eu/wp-content/uploads/2021/10/math-pour-toutes.jpg


Jumpy  20/09/2024 21:03:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'aspetto del calcolo, si, dai primi anni '90 circa si fa con software dedicati (tipo Wolfram Mathematica)
Le dimostrazioni richiedono ragionamento puro (il pc può essere giusto un ausilio per velocizzare qualche passaggio particolarmente complesso) e su questo il film ricrea molto bene i processi mentali ed il percorso verso qualcosa di innovativo.
Nella realtà

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Le lavagne in ardesia a saliscendi nelle università (e anche a scuola per i calcoli lunghi) si usano ancora, perché LIM/Smartboard, non hanno schermi touch così grandi (non so neanche se siano tecnicamente fattibili e/o più convenienti)
Mauro@Lanari  21/09/2024 02:57:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusami, non avevo capito che tu stessi distinguendo la ricerca nell'aule universitarie da quella casalinga fra le pareti domestiche. Penne e pennarelli, fogli di carta (anche igienica) e fogli di plastica bianca sono l'esperienza più comune fra i ricercatori accademici. Marguerite e la Novion invece no. Hai suggerito un'ipotesi, io n'avrei d'aggiungere altre. La regista ha scelt'un percorso a ostacoli nello sfidare i cliché, non ho capito bene a che pro considerando che s'è inimicata critica e pubblico: dalla nerd immatura allo pseudo DSA (Disturbo dello Spettro Autistico), che poi non può essere poiché se il complesso dei sintomi aka quadro sindromico è causato da un deficit di neuroni specchio, non è ch'essi possano rispuntare fuori a seconda dei bisogni di sceneggiatura. Per esclusione, mi pare rimanga il topos del "genio e sregolatezza".
Mauro@Lanari  21/09/2024 04:58:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho dimenticato la cosa più importante: non mi son'accorto di quel tipo di "lavorio a domicilio" semplicemente perché non lo uso più. Credo infatti ch'una valida teoria sia, dopo la necessaria fase d'analisi, sintetizzabile in una formula stringata stampabile pure sulle magliette. Newton, Einstein, Heisenberg ecc.: sintesi d'una densità inumana da buco nero, didatticamente comprensibile e spiegabile solo riesplicitando l'intero percorso analitico, eppur sempre sintesi. Il teorema di Fermat dimostrato da Wiles continua a essere considerato troppo prolisso per coincidere con quanto sinteticamente, a tort'o a ragione forse non lo sapremo mai, il matematico francese afferma ch'avesse ideato (costruito? scoperto?) nel 1637.
Jumpy  22/09/2024 11:12:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il comportamento di Margherita che a volte sembra un po' da svitata/borderline/dsa per me ha il suo senso da vari indizi...

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L'essenza del genio sta infine nella sintesi, la famosa E=mc^2 ha una dimostrazione alla portata di una quinta scientifico. Basta saper fare le 4 operazioni, qualche quadrato e qualche radice quadrata.
La genialità è stata farlo per la prima volta...

Mauro@Lanari  23/09/2024 20:45:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi sono risposto da solo nel mio commento. Grazie davvero per il confronto.