Jolly Roger 4 / 10 01/10/2024 11:52:27 » Rispondi Il primo Escape Plan è un film riuscitissimo, ma purtroppo questo sequel fallisce pressoché ovunque. La nuova prigione, l'Ade, sfocia nell'assurdo. Già la Tomba del primo era fin troppo tecnologica, al limite dell'immaginabile, ma era ancora tutto sommato credibile. Questo Ade è invece una costruzione impossibile. E poi che senso avrebbe portare i prigionieri lì? Per torturarli ed estirpare confessioni? La stessa cosa potrebbe essere fatta anche in una semplice prigione medievale. O a Guantanamo… Di fatto per tutto il film i prigionieri se ne stanno lì a far qualche combattimento da cui escono indenni e con qualche cerotto, mentre le guardie stanno ad aspettar che loro confessino chissà quali cose, senza di fatto utilizzare alcun sistema per farli parlare. Praticamente, non fosse per questi combattimenti (inutili e nemmeno poi così violenti), l'Ade è praticamente un albergo. Ma l'errore più grande è il fatto che Stallone di fatto è quasi non pervenuto. Come già fatto nei Mercenari 4, dove lascia tutto il lavoro a Jason Statham, qui di fatto il protagonista è Xiaoming, fa praticamente tutto lui – e dove non arriva lui, per fortuna c'è Bautista, la cui presenza e la cui mole rendono in modo molto efficace, riempiendo il buco lasciato da Sly. Il problema è che se uno guarda un film aspettandosi che il protagonista sia Stallone, con tutto ciò che ne consegue in termini di carisma e di caratura del personaggio, ma poi vede qualcosa di diverso, dove in sostanza i ruoli principali sono interpretati da altri, si crea un effetto strano che ti impedisce di goderti a pieno il film. E' come vedere una partica di calcio della propria squadra del cuore, dove però in campo ci sono tutte le riserve, mentre i campioni se ne stanno tutto il tempo in panchina, salvo entrare negli ultimi 5 minuti a far la sfilata. Non funziona; in questo modo si riduce la passione, si mortificano le aspettative e si spegne il tifo. Eh forse Stallone è anzianotto per passare il tempo a far botte a destra e a manca. E allora piuttosto cambi ruolo. Come in Creed, ad esempio. Dove è chiaro fin dall'inizio che il protagonista è Michael B. Jordan e quest'ultimo ben riesce a portarsi sulle spalle tutto il peso del film, mentre Stallone resta al fianco, un ottimo appoggio, ma non il centro degli eventi. Altrimenti, qui la sensazione è l'alter ego di Sly in questa serie, ovvero lo scappa-da-prigioni Ray Breslin, faccia da scaricabarile. Peccato.