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TIMELINE regia di Richard Donner

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stratoZ     4 / 10  01/10/2024 13:00:23 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Ammazza questo gli è uscito brutto brutto a Donner, un film totalmente svogliato, tratto da un romanzo di Crichton, che infatti come soggetto potrebbe essere anche interessante, ma viene rovinato da una messa in scena terribile e delle situazioni palesemente adattate per renderlo un colosso hollywoodiano ruffiano e retorico, narra la storia di questo professore di archeologia che viene inviato nella Francia del XIV secolo a studiare più da vicino la guerra dei cent'anni, idea geniale devo dire, andarsi a cacciare nel bel mezzo di una guerra medioevale così cruenta dove appena notano qualcosa di strano ti impalano o non so che cosa e bene lui ha questa splendida idea, solo che c'è qualche malfunzionamento, suo figlio e i suoi collaboratori allora vanno a cercarlo pure loro, cacciandosi nei peggiori guai.

Se l'ambientazione storica potrebbe ancora essere carina, il film soffre terribilmente della retorica hollywoodiana più spicciola, inserisce sottotrame sentimentali come la storia tra Paul Walker, figlio del professore, innamorato dell'assistente del padre, o ancora quella nascente tra Gerard Butler, collaboratore del professore, che si innamora di una ragazza del posto e decide per amore di restare nel medioevo, e altri sentimenti eroico-patriottici abbastanza banali, a dare il carico di bruttezza ci pensa la messa in scena, con degli effetti speciali di serie c, erano gli anni in cui la computer grafica si stava sviluppando, qui mi sembra avere un utilizzo dozzinale, il cui abuso mostra tutti i limiti dell'epoca, per non parlare di una fotografia da film televisivo della domenica pomeriggio, particolarmente diffusa, su Boris direbbero smarmellata, insomma poco suggestiva, molto artefatta, anche abbastanza male, che fa perdere il fascino delle ambientazioni medioevali su cui si sarebbe dovuto basare il film per una buona parte, anche la regia di Donner risulta abbastanza svogliata, priva di mordente, con un ritmo blando e dei personaggi che difficilmente incidono, anzi assomigliano molto a delle macchiette, dal professore appassionato che per l'archeologia ha rinunciato alla vita privata mandando all'aria il matrimonio e parte del rapporto con il figlio, al figlio stesso che per ribellione vuole in tutti i modi distinguersi dal padre e la sua unica passione è la passera.

La seconda parte è una sorta di preparazione a questo assedio finale nella battaglia tra francesi e inglesi con la vendetta nei confronti dei terribili soldati inglesi che avevano già creato problemi precedentemente, ma è una battaglia che non riesce a trasmette pathos ne spettacolarità, l'ho trovata coreograficamente mediocre, si riserva solo qualche momento di vendetta come quello contro il generale che aveva ucciso François, ma insomma rimane una sequenza abbastanza blanda.