Buon thriller nordico questo prodotto di Tafdrup, teso al punto giusto e spietato, curato nelle ambientazioni con questa casetta in mezzo alla campagna olandese creando questo contesto apparentemente senza via d'uscita, una trappola in cui la famiglia vittima cadrà dopo aver conosciuto questa famiglia apparentemente tranquilla in una vacanza in Toscana.
Il regista è abile a gestire una tensione crescente, che parte praticamente dal nulla e si intensifica con piccoli indizi che pian piano prendono il sopravvento, disturbando non poco i personaggi e lo spettatore, il bambino che si comporta in modo strano, la figlia che va a dormire nell'altra stanza, alcune sfuriate a ciel sereno, tanti sono gli elementi sintomatici che si pongono come una minaccia nei confronti dei personaggi come intrappolati in questa casa sperduta, ma la trappola sembra diventare più psicologica che fisica, un male magnetico e assoluto che prova a nascondersi sotto un'apparente accoglienza, è interessante vedere quanto le vittime non riescano a scappare da una situazione che sembra potrebbe precipitare da un momento all'altro solo per via delle convenzioni sociali, quasi non vogliono che i loro carnefici ci restino male, e da qui probabilmente si ricollega una delle chiavi di lettura del film, ovvero l'accondiscendenza da parte di queste vittime che subiscono inermi - cosa che nel remake viene a mancare col finale americanizzato a bestia -, anche avendo l'opportunità di ribellarsi, di scappare, di almeno ferire i malintenzionati non riescono ad avere una vera e propria reazione, se non temporanea e appena accennata da qualche lamentela - forse, volendo viaggiare un po' si potrebbe trovare qualche significato politico/sociale sul rapporto tra il potere e il popolo, ma magari è un collegamento casuale che mi sto inventando io - rimanendo immobili ad essere presi a pietrate in un finale che diventa anche poetico nella sua estrema drammaticità.
Ben recitato, specie dal marito cattivo, che con la sua fisicità catalizza l'attenzione, e la tensione, il suo essere un po' rozzo e con degli scatti d'ira un po' preoccupanti fanno mettere gli altri personaggi sulla difensiva, creando un rapporto di evidente superiorità e sopraffazione del cattivo nei confronti degli altri, discretamente fotografato con una componente leggermente bucolica data dall'ambientazione e tendenzialmente buio, è un thriller godibilissimo che si porta con sé una forte sensazione di angoscia anche dopo la visione.