L'ultimo film di Donner è un poliziesco con una grossa componente action, "16 blocks" è un film dal soggetto semplice, anche abbastanza rivisto che tratta diversi temi, con in primis quello della redenzione, da parte del protagonista, un attempato Bruce Willis, poliziotto caduto in depressione e in preda all'alcolismo che ai tempi aveva fatto parte di una squadra corrotta, che dovrà scortare questo testimone, un ragazzino che ha compiuto crimini minori, a testimoniare contro i suoi colleghi poliziotti e in parte contro se stesso, la scorta è solo un pretesto per far fuori il testimone, tutti si aspettano che il protagonista faccia uccidere il ragazzino senza opporre resistenza, anche per i propri interessi, ma è l'aver toccato il fondo che fa rivalere in lui un nuovo senso di giustizia, una sorta di rinascita con conseguente redenzione che gli farà sfoderare una prova d'orgoglio e lo metterà contro il resto del mondo praticamente, dai suoi ex colleghi stessi, con diversi confronti faccia a faccia tra vecchi amici ora diventati nemici a causa del contesto, al resto delle forze dell'ordine convinte a dar loro la caccia.
La narrazione del film si svolge nelle due ore scarse che i due impiegano per andare dalla prigione al tribunale dove dovrebbe testimoniare, con un montaggio che rispecchia quasi del tutto il tempo effettivo del racconto, nel percorso, ovviamente pieno di insidie e poliziotti che provano a fare fuori i due protagonisti, vi saranno diverse scene d'azione magari non brillantissime ma con una buona componente adrenalinica, in cui il solito Bruce si tira fuori da situazioni impossibili, come si può vedere nella scena dell'autobus quando circondati da innumerevoli cecchini, e allo stesso tempo stringerà un rapporto d'amicizia con Eddie, il piccolo delinquente dalla parlantina fluente e parecchio logorroico, che inizialmente starà altamente sulle scatole al taciturno Jack, ma durante il percorso i due convergeranno in un ottimo rapporto, che in parte lì aiuterà ad uscire dalla loro sfera di disillusione, come si vede nel lieto finale, magari un po' troppo accondiscendente, con la testimonianza di Jack contro se stesso e i suoi colleghi, condannati duramente e in cui Jack dopo aver scontato la pena sembra ritrovare una certa tranquillità e Nick realizza il suo sogno di aprire una pasticceria.
Donner da ormai rodato regista del genere, dopo i quattro "Lethal weapon" dirige un altro poliziesco di discreta fattura, con una fotografia fredda che mi ha ricordato i film dello stesso genere tipicamente neo hollywoodiani, la rappresentazione di una metropoli estremamente caotica e cerca a modo suo di scavare nel marcio delle forze dell'ordine, certo, in realtà il focus del film è l'azione anche bella caciarona ma si fa rispettare anche nella caratterizzazione dei personaggi.