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IL CAMERAMAN E L'ASSASSINO regia di Rémy Belvaux, André Bonzel, Benoît Poelvoorde

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stratoZ     8 / 10  04/10/2024 12:37:25 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Opera molto anticonvenzionale, sicuramente tra i primi, se non addirittura il primo mockumentary, uno dei maggiori meriti di questo film belga è quello di essere un importante tassello per lo sviluppo del cinema postmoderno, d'altronde guardandolo si possono cogliere molte somiglianze stilistiche a quello che registi come Tarantino e Stone stavano realizzando in quegli anni - Natural born killers sarà una naturale evoluzione, anche tematica, di questo film - è un film che gioca molto col concetto di diegesi, con questa troupe video che segue le vicende di questo assassino che va in giro ad uccidere persone un po' per piacere un po' per arricchirsi, con un iniziale distacco del mezzo, cinematografico o televisivo che sia, - difatti nei primi venti minuti non si vede nessun membro della troupe - salvo poi entrare in gioco come veri e propri personaggi che verranno pure coinvolti nelle malefatte dell'assassino e alcuni ne resteranno vittime, in questo gioco c'è spazio anche per delle trovate interessanti, quasi da cinema d'avanguardia, basti vedere l'uso dell'audio che si fa, come quando il fonico è lontano dall'azione e non si sente nulla, o anche il cameraman che aiuta l'assassino a localizzare un sicario grazie allo zoom della telecamera, praticamente il mezzo diventa il più grande alleato dell'assassino, come una metafora della violenza odierna che spopola grazie ai media.

Poi c'è tutta la caratterizzazione del personaggio principale, colto e molto estroso, sembra un personaggio da commedia nera, colmo di ironia anche nei confronti delle sue vittime, regalando anche scene esilaranti, come quando uccide il ragazzo di colore e vuole scoprire se la leggenda è vera, o come accade con la vecchietta con cui riesce a risparmiare un proiettile perché si accorge che soffre di cuore e quindi basta uno spavento, fino ad arrivare ad uno degli eventi cardine, quando uccide la persona sbagliata e genera una spirale di violenza vendicativa che lo caccerà nei guai.

Volutamente grottesco e caricaturale, farcito di dialoghi taglienti é un gran bel mischione di generi, dal thriller al finto documentario, dal noir alla commedia nera, sfociando saltuariamente anche nel dramma nei momenti che riguardano la famiglia dell'assassino che lo vedono più tenero nei confronti dei nonni, intrattiene splendidamente con un ritmo indiavolato e pone interessanti riflessioni sui media moderni, ispirando uno stile che prolifererá alla grande negli anni successivi.