Il lungometraggio d'esordio di Bresson è un film fortemente spirituale in cui l'autore già inizia a rodare il suo stile minimale, è un'opera che mi ha ricordato molto il cinema di Dreyer, che mette al centro del discorso il dilemma tra la fede e la natura umana, lo fa tramite il personaggio principale di Anna Maria, giovane borghese che entra nell'ordine delle suore di Betania per aiutare le donne carcerate contrapponendola sia al personaggio di Teresa, sia all'intero convento, la prima è una donna che a suo parere è stata carcerata ingiustamente - e qui Bresson lascia un capitolo aperto, davvero era innocente Teresa inizialmente? Non lo sapremo mai in realtà, abbiamo solo la sua visione soggettiva - perché tradita da un complice che l'aveva abilmente persuasa, di cui Anna Maria vorrà prendersi cura e provare ad indirizzarla verso la retta via, Teresa una volta uscita dal carcere va a vendicarsi del vecchio socio, uccidendolo, e decide di trovare rifugio presso il convento dove opera Anna Maria, che viene colta dalla felicità di poterla aiutare, considerati i rifiuti precedenti della donna.
Il cuore del film mostra il rapporto tra la fede più pura di Anna Maria, determinata e totalmente dedita ad aiutare il prossimo e il velato opportunismo di Teresa che usa il convento solo come protezione, allo stesso tempo vi è una rappresentazione dell'ambiente ecclesiastico estremamente rigida, è un luogo dominato da regole ferree e spesso fini a se stesse, la rigidità dell'ambiente entrerà in contrasto con l'attitudine di Anna Maria, poco affine alle convenzioni, più spontanea delle altre suore e per questo considerata negativamente come testarda e sovversiva - termine da prendere con le pinze - che porterà dopo vari screzi - e la conseguente creazione di schieramenti, di cui buona parte contro Anna Maria -, all'espulsione di Anna Maria, finendo per distruggerla psicologicamente, arrivando in un climax finale sentitissimo in cui stremata fa l'ultimo sforzo per aiutare ancora una volta Teresa, comunque unica persona che le è riconoscente e portarla verso un percorso di redenzione, il sacrificio di Anna Maria trascinato da una fede incondizionata sarà l'atto definitivo che convincerà Teresa ad intraprendere la via moralmente più retta, come si vede nel finalissimo.
Già Bresson tratta alcune delle sue tematiche cardine, come appunto la redenzione, i rapporti umani, la fede stessa, lo stile risulta già molto minimale, ambientato fondamentalmente tra le mura del convento, senza colonna sonora, fatta eccezione per i canti religiosi intradiegetici e colmo di primi piani, lavora sottraendo, basandosi su splendidi dialoghi e una componente fotografica tendente al realismo.