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MISSION: IMPOSSIBLE - ROGUE NATION regia di Christopher McQuarrie

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Dom Cobb     8 / 10  17/10/2024 13:54:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'agente Ethan Hunt dà la caccia a un'organizzazione ombra nota come "Il Sindacato" e costituita da ex agenti dei servizi segreti di tutto il mondo. Nel corso della missione, lui e i suoi amici dovranno vedersela non solo con l'ambigua accolita del Sindacato Ilsa Faust, ma anche con un burocrate della CIA intenzionato a smantellare l'IMF e sbatterli tutti in galera...
Se i capitoli di J.J. Abrams e Brian De Palma occupano rispettivamente il primo e il secondo posto sul mio personale podio della saga, questo "Rogue Nation" si guadagna senza dubbio la medaglia di bronzo. A farsi avanti stavolta in cabina di regia e sceneggiatura è Christopher McQuarrie, che già aveva collaborato con Cruise nel decente "Jack Reacher" e qui porta un po' delle stesse atmosfere da thriller urbano, mescolandole però con inedite influenze "alla 007" che rendono questo il capitolo più smaccatamente bondiano di tutta la serie.
Come il predecessore Brad Bird, McQuarrie non ha esattamente il pedigree dei registi più autoriali della saga, ma è comunque un ottimo mestierante che sa il fatto suo e riesce, in ogni caso, a tirare fuori un'impronta stilistica che non risente troppo della presenza di Abrams alla produzione, caratterizzata da un impianto fondamentalmente vecchia scuola sia nell'utilizzo della pellicola che nella costruzione di varie scene basate più sulla suspense che sull'azione fine a sé stessa, strizzando l'occhio qua e là a maestri del genere come Hitchcock.


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Il risultato è un'avventura meno spettacolare del solito, che affronta i momenti più al cardiopalma in maniera abbastanza defilata,


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e privo della fotografia sgargiante del precedente "Protocollo fantasma", ma non per questo meno efficace: il ritmo è fluido e garantisce gradevoli impennate nel ritmo quando ce n'e bisogno e la trama è complicata il giusto, capace di sposare l'anima spionistica e quella più spiccatamente action senza che si pestino sui piedi, colma di doppi e tripli giochi che funzionano magnificamente e missioni impossibili eseguite brillantemente


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senza scivolare in esagerazioni o forzature a livello di sceneggiatura, anche se qua e là in minima parte qualcuna ci scappa.


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Per fortuna il tono è generalmente leggero, con picchi di commedia che non scadono nel ridicolo, grazie anche a un cast dannatamente ben affiatato: oltre al solito Cruise, la parte del leone la fanno Jeremy Renner e Simon Pegg, capaci di trasformarsi da mere spalle comiche a professionisti dalla presenza carismatica. Rebecca Ferguson se la cava come femme fatale, ma senza fare faville. E Sean Harris è un cattivo solido, non ai livelli di Philip Seymour Hoffman, ma senz'altro un miglioramento rispetto agli altri, anche se penalizzato da una sfortunata somiglianza con Paolo Bonolis.
Menzione inoltre per l'ottima colonna sonora di Joe Kraemer, che rimane sullo stile classicheggiante di Michael Giacchino ma con un approccio più "duro" e pieno di finezze, come il tema principale svelato a poco a poco sopra i titoli di testa.
"Rogue Nation" si conferma uno dei migliori episodi della serie, dove tutti gli elementi si sposano alla perfezione, senza sbavature o voglia di strafare, trappola in cui invece cadranno i capitoli seguenti. Intrattenimento in stile classico, privo di complicazioni, diretto e divertente (e soprattutto dalla durata contenuta). Cosa chiedere di più?