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STRAWBERRY MANSION regia di Kentucker Audley, Albert Birney

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stratoZ     8 / 10  21/10/2024 12:32:59 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Una gran bella sorpresa, a partire dal concept che ho trovato geniale, "Strawberry mansion" con la sua componente surreale, grottesca e assurda denuncia benissimo il sistema capitalistico e governativo promuovendo la libertà di sognare, letteralmente. Fondamentalmente parliamo di un mondo distopico dove i sogni sono tassati, il protagonista, tale James avrà da andare da un'anziana signora per fare il calcolo delle tasse che deve al governo per via dei suoi sogni, durante la visita i due stringono un po' di rapporto, la signora confessa che ha inventato questo casco, assieme a suo marito, che permette di bloccare la pubblicità che inseriscono a tradimento nei sogni, boh raga io questa roba l'ho trovata geniale, dopo un po' la signora viene a mancare e entrerà in gioco il figlio, che dice di considerarla una pazza, che in realtà però appartiene all'ente che inserisce la pubblicità nei sogni, insomma una prevaricazione degli interessi economico lavorativi sui rapporti familiari, in un mondo dove sembra non esserci più un minimo di umanità, da qui il protagonista, che nel frattempo aveva conosciuto la versione giovane della signora nel sogno, mentre svolgeva il suo lavoro di auditor, cercherà di scoprire la verità e si rifugerà in questi sogni, da qui il film entra in uno svarione incredibile, in cui la logica viene messa di lato, si annullano le concezioni di spazio e tempo, vi è come quest'avventura in un modo estremamente surreale, dove ci sono tutte le creature possibili, persone con la testa da rana, un mucchio di erba del prato a forma di umano che si muove, marinai con la testa da topo, come nei sogni non c'è più nulla di razionale, soltanto una componente paranoica data dalla possibilità di essere scoperti dal figlio della signora che vuole mettere a tacere per i propri interessi tutte le possibili voci.

Stilisticamente fantastico, estrosissimo, con una cura delle scenografie da paura e una regia super eclettica che non ha paura di infilare una sequenza surreale dietro l'altra, giocare con gli effetti speciali, con anche qualche bella sequenza in stop motion, la fotografia leggermente aberrata, con gli esterni bruciati e le luci al neon quasi da luna park aggiunge una forte componente straniante, assieme al montaggio che non segue una logica precisa, andando oltre la classica concezione dei tempi cinematografici e della loro gestione, formano una splendida rappresentazione del sogno come inno alla libertà in un mondo sempre più oppressivo con gli enti governativi che vogliono controllare tutto sempre di più, i modelli sono quelli del cinema surreale di Gilliam, come detto da altri, Brazil molto probabilmente sarà stato preso d'ispirazione - anche per una componente grottesca che tende a dare risvolti comici, come possono essere i vari momenti legati alla pubblicità di questo fast food che fa il chickenshake, che schifo - ma anche Orwell e qualcosa di Kafka.

Splendida sorpresa.