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RAN regia di Akira Kurosawa

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Invia una mail all'autore del commento emans     8½ / 10  26/10/2024 11:26:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo "Il trono di sangue" del '57 Kurasawa prende spunto da un'altra tragedia Shakespeariana per parlare della crudelta' dell'animo umano sotto ogni forma.
All'interno della stessa famiglia abbiamo sete di potere e di prevaricazione sul prossimo che porteranno a fratricidi, inganni e tradimenti.

Si potrebbe dire pero' che sono le colpe dei Padri che "ricadranno sui figli" visto che la figura inizialmente angelica del Padre è in realta' quella di uno spietato conquistatore che ha costruito i suoi tre castelli sul sangue.

La profezia del figlio minore si avvera mentre riesce a realizzare qualcosa che il padre riteneva impossibile, spezzare un gruppo di frecce. La stessa sorpresa il Padre l'avra quando si vedra' rifiutato da quegli stessi figli a cui ha da poco lasciato il suo regno.

La prima battaglia è resa epica da una splendida fotografia che mette in risalto il giallo e il rosso degli stendardi, il contrasto tra il fumo e il rosso del sangue. Da qui esce un Hidetora nuovo, vicino alla follia, forse per la prima volta pero' ha aperto gli occhi verso il regno che lui stesso ha creato.

Importanti anche le figure femminili, neanche queste positive, per sete di vendetta e piani cospirativi.

La regia di Kurosawa è come sempre strepitosa.

Una "tragedia" nel vero senso della parola, tutto senza speranza...come essere ciechi e camminare sull'orlo di un burrone...