rain 5 / 10 27/10/2024 17:28:17 » Rispondi Dopo "È Stata la Mano di Dio" Sorrentino torna a raccontarci una storia di formazione fortemente legata alla Napoli città, già rievocata dal nome della sua protagonista. Ci sono più o meno le solite tematiche tanto care a Sorrentino ma se il precedente film del cineasta partenopeo arrivava al cuore in maniera quasi genuina "Parthenope" risulta invece fin troppo formale con la sua omonima -e poco credibile- protagonista (Celeste Dalla Porta comunque se la cava discretamente bene) che non fa altro che sciorinare frasi ad effetto tutto il tempo. Fortunatamente ci sono alcuni personaggi di contorno, soprattutto il Cardinale e Greta Cool, che funzionano meglio di Parthenope stessa. Tanto mi è piaciuto "È Stata la Mano di Dio" e altrettanto mi ha invece deluso "Parthenope" (almeno per quello che erano le aspettative iniziali) che pure non è un brutto film ma che troppo si perde nell'estetica più che nella sostanza. C'è da dire che qui Sorrentino ha la capacità di mostrare ancora una volta tutto il suo amore per la città di Napoli e di farci respirare la sua atmosfera e bellezza pur mettendone in mostra anche e soprattutto le sue contraddizioni. Non è cosa da poco.