matt_995 5½ / 10 30/10/2024 18:16:20 » Rispondi Abbiamo avuto tutti un compagno di classe come Shyamalan, quello geniale che non si è mai impegnato (e quelle rare volte che l'ha fatto si beccava pure un bell'8 in pagella senza sforzi)... Quel compagno di classe su cui a volte, però, il sospetto ti viene: "E se ci avesse ingannato tutti con la sua genialità? E se in realtà non fosse altro che un perfetto idiota?".
Non è vero, ovviamente. Shyamalan si percepisce che è un genio spericolato, o meglio un genio pasticcione, che non riesce a pieno a farsi riconoscere come tale e a mantenere un controllo ferreo sulla sua pellicola. Qui lo spunto c'è, magari non geniale ma quantomeno interessante, a fronte di una seconda parte da accartocciare e gettare via. Perchè non si è scelto di ambientare tutto allo stadio? Con quell'ambientazione agorafobica e singolare. Lo spunto si poteva approfondire e allungare tranquillamente,
Così come la rivelazione iniziale: si poteva tranquillamente spostare più avanti. Avremmo visto semplicemente un padre che inizia a spaventarsi e agitarsi per una situazione potenzialmente angosciante e pericolosa che non riesce a capire a pieno. Con la tensione che quindi sarebbe montata lentamente e gradualmente come nella meravigliosa prima parte di Signs.
Con questa struttura narrativa invece non si è riusciti a valorizzare nemmeno la prima parte, meglio riuscita, in cui mai si sente la tensione, nonostante diversi momenti à la Hitchcock. Occasione sprecatissima.