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PERFECT DAYS regia di Wim Wenders

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Invia una mail all'autore del commento williamdollace     8 / 10  02/11/2024 13:41:50 » Rispondi
Consapevolezza, semplicità, la bellezza inedita del quotidiano quando volgi lo sguardo al cielo, alle fronde degli alberi, ai cavalcavia illuminati di Tokyo. Wenders filma Hirayama, il suo uomo analogico, silenzioso, che ogni mattina pare riemergere dal buio di un coma per scoprirsi all'inedito. Feeling Good che chiude il film racconta la rinascita e il risveglio, l'inedito, la curiosità dove non l'aspetti, lo sguardo che accogli educatamente, la routine come salvezza, dove il vecchio mondo è un nuovo mondo, è Tokyo, è il cemento, sono i ponti, le foglie, il cielo, le luci dell'alba e del tramonto, sono gli incontri causali come causali gli imbarazzi, è la gentilezza, di un mondo coraggioso, di lavanderie e bagni pubblici, che fa di un inchino il proprio saluto, ovunque, comunque. Un on the road che circola su se stesso, cinema che spiazza nella sua attesa, e l'attesa è essa stessa il cinema, la rivelazione del dettaglio, la curiosità di un vecchio che non morirà mai, che scopre l'inesprimibile, che si accontenta del suo sguardo in perenne soggettiva.

"Stelle splendenti,
voi sapete come mi sento
Profumo balsamico dei pini,
tu sai come mi sento"