Decisamente un ottimo film horror. Forse parte un po' lento, ma con l'intelligente idea di parlare delle possessioni in maniera del tutto diversa, innovativa ed originale, come fossero cioè un'alternativa alle droghe per lo sballo che possono dare. Sballo ovviamente ripreso con cellulari e condiviso sui social – ed anche in questo aspetto il film si dimostra assolutamente ben ancorato al presente, quindi anche molto credibile. Dall'uso all'abuso, il passo è sempre breve e quando toccherà al più giovane fare il giro sulla giostra, il film regalerà una scena davvero difficile da dimenticare! Ma sono tante le scene che lasciano il segno in questo film che non per forza cerca soltanto l'effetto jumpscare, ma condisce gli eventi con un'atmosfera sempre tesa ed inquietante. Montaggio ottimo e trama intelligente, complessivamente questo film è un ingranaggio perfetto dove tutto si incastona al proprio posto, e dove tutti i conti tornano.
Tra l'altro, la protagonista Mia è un soggetto particolare, un po' contraddittorio ma quindi, proprio per questo, verosimile. Per certi versi è facile empatizzare con lei: ha una madre suicida, è innamorata di un ragazzo che non ricambia, e soprattutto è l'unica del film che prende l'iniziativa contro gli spiriti maligni per cercare di salvare il ragazzo. Ma dall'altra parte, ha connotazioni davvero negative: cerca di rubare il ragazzo all'amica, è un po' frivola e soprattutto permette al ragazzino di partecipare al gioco delle possessioni, dimostrando totale irresponsabilità. E pian piano che il film va avanti, dimostra anche una certa ingenuità se non proprio stupidità, perché comincia a credere alle parole degli spiriti quando tutti loro sono stati avvertiti che, invece, questi spiriti sono maligni e mentono. Pian pian Mia entra in una spirale nella quale perde il contatto con la realtà. E nel finale, diciamolo: si becca quel che si merita! Finale peraltro fatto benissimo, l'allucinazioone in cui Mia si vede in ospedale (dove probabilmente viene ttrasportata dopo essersi lanciata sotto un'auto) e le luci che progressivamente si spengono, tra le quali quella sul corridoio che mostra la famiglia (madre, co-protagonista e il ragazzino) che escono dopo che lui è guarito – un modo davvero molto intelligente di farci capire quel è il finale per gli altri personaggi del film, senza creare scene apposite. Lo specchio smette di riflettere l'immagine di Mia. E Mia che si trova la mano davanti – ora è lei ad essere dall'altra parte della barricata. Grandioso finale!