Jellybelly 4 / 10 16/11/2024 13:06:24 » Rispondi Ho dovuto metabolizzare un po' prima di votare questo film, perché se lo avessi fatto a caldo mi sarei forse limitato ad un lapidario "QUESTO FILM E' INGUARDABILE", e non sarebbe stato corretto, dai.
Ciò detto, questo film è in effetti inguardabile: Sorrentino torna a Napoli dopo il buon E' stata la mano di dio con un film ambiziosissimo che vorrebbe presentare un personaggio che incarnasse Napoli e le sue contraddizioni e il suo spirito: solo che Sorrentino non è mai stato bravo a scrivere i personaggi femminili nemmeno quando era al top della forma, figuriamoci ora. E quindi se ne esce con un personaggio che è una specie di manic pixie dream girl partenopea che è bellissima ma anche coltissima, che è stimata in ogni ambiente ed in ogni contesto ma è anche un po' maiala, solo che tutte queste caratteristiche non traspaiono minimamente dalla scrittura del personaggio: sono piuttosto gli altri personaggi che nel parlare con lei si trovano costretti a ricordarcele.
E allora per oltre due ore di film (che sembrano 4) Parthenope sembra subire una serie di eventi tutti scollegati tra di loro, senza che si capisca cosa la animi,e non sembra minimamente toccata da quello che le succede: eventi che dovrebbero essere intensi
il rapporto col mafioso, o col prete. Sì vabbe', sono simboli delle contraddizioni di Napoli, l'abbiamo capito, sono metafore sempliciotte: ma narrativamente, dal punto di vista di un personaggio che dovrebbe anche avere vita autonoma prima di rappresentare qualcosa, non hanno senso
.
Infine c'è l'elefante nella stanza: i dialoghi. Sorrentino è sempre stato bravissimo con i dialoghi, soprattutto nel seminare qui e là frasi ad effetto che spiazzassero lo spettatore, ma di solito si trattava di frasi ad effetto inserite perfettamente nel contesto del dialogo più ampio, e che avevano una potenza tale da diventare spesso citazioni di costume, quando non proprio immortali: "Progetti per il futuro: non sottovalutare le conseguenze dell'amore", La cosa peggiore che può capitare ad un uomo che trascorre molto tempo da solo è quella di non avere immaginazione", "Sorella cara, Il mio ultimo pensiero sarà per voi", "Non confondere mai l'insolito con l'impossibile", "I preti votano, Dio no", "passiamo senza neanche farci caso dall'età in cui si dice "un giorno farò così" all'età in cui si dice "è andata così"". In Parthenope invece, la protagonista parla solo per frasi fatte, con un effetto straniante che aumenta il senso di finzione ed artificiosità del tutto. Oltre al fatto che si tratta sempre, senza alcuna eccezione, di brutte frasi fatte, di banalità, di sciocchezze: non era mai successo prima, con Sorrentino. Quindi quello che dovrebbe rendere Parthenope una ragazza carica di carisma e sintomatico mistero la fa solo sembrare irrimediabilmente str0nza, e questo rende ancora più distonico il fatto che i destinatari delle sue frasi ad effetto sembrino sempre meravigliati di sentirle e dell'intelligenza e della profondità di lei che le ha partorite.
Che poi ci sono anche un paio di cose buone, in questo disastro: il monumentale Silvio Orlando, che riempie da solo tutte le scene in cui compare e rende ancora più doloroso subire la recitazione monocorde di Celeste Della Porta
altro problema: se incentri tutto un film su una protagonista femminile e quella protagonista femminile è scadente, il fallimento è inevitabile
, quasi fossimo in Boris e avessimo da un lato il maestro Orlando Serpentieri e dall'altro Corinan Negri, e il monologo di Luisa Ranieri, una che recita bene esclusivamente quando la dirige Sorrentino, per qualche strano caso
del figlio, totalmente a caso e priva di quell'emozione che ci si sareb,be aspettati dopo la costruzione del momento
, mentre nel caso di Luisa Ranieri col terribile dialogo con Parthenope che segue il bellissimo monologo, infarcito di frasi ad effetto e banalità.
Ah non è male nemmeno il John Cheever di Gary Oldman, ma lui porta sempre a casa la pagnotta; e comunque si tratta di un personaggio assolutamente scevro dal contesto, utile solo a ricordare quanto colta sia Parthenope.
Il resto è veramente tutto da buttare, possibilmente dimenticando anche sia accaduto. E forse è così. Perché alla fine, forse è stato solo un trucco. Sì, è solo un trucco.
Sabatoun 22/12/2024 00:16:04 » Rispondi Tanto banali non mi sembrano i dialoghi