Ennesima variante sul tema del serial killer, quantomeno è un'opera stilisticamente interessante, sia per via di un montaggio alternato che mischia bene le carte all'inizio salvo poi ricollegare bene i tasselli ma anche per uno stile abbastanza eclettico che dona una certa freschezza alla pellicola, riservandosi anche un po' di critica sociale, in particolare rivolta alla figura dell'assassina, spesso vista come innocua, anzi come vittima, solo in quanto donna, che approfitta meschinamente dello status per trarre in inganno, una trappola in cui cadranno i vari malcapitati che la incontrano, dalla coppia di hippie alle forze dell'ordine, giocando molto con la narrazione che grazie al montaggio svia efficacemente i sospetti dello spettatore, cercando di stupirlo continuamente e dando anche una forte dinamicità alla vicenda,ma alla fine narra una storia abbastanza basilare..
Intrigante a livello visivo, con delle belle atmosfere nelle scene in notturna caratterizzate dalle luci al neon, fuori blu, più calde negli interni e delle radiose scene diurne tra i boschi dell'entroterra americano, nel complesso non presenta una tensione particolarmente alta, ho preferito i primi capitoli col rapporto malato tra il malcapitato e l'assassina nel motel, in giochi sessuali in cui sembra mischiarsi finzione e realtà, in un momento in cui la sceneggiatura non ha mostrato ancora le sue carte, un po' più blanda la parte finale, tra qualche sgozzamento, e omicidi vari, però insomma, poca roba.
Carina la colonna sonora, con vari pezzi tendenzialmente soft che fanno quasi da contraltare alla tematica del film, e discreta l'interpretazione della protagonista coi suoi vari cambi di registro, passando dalla spietatezza del killer al suo frignare fingendo si essere la vittima, risultando spesso convincente, così come nel primo capitolo in macchina coi suoi discorsi sull'essere in pericolo, ottimamente in parte.
Sufficienza stiracchiata, viene salvato da uno stile tutto sommato niente male.