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THE SUBSTANCE regia di Coralie Fargeat

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Invia una mail all'autore del commento williamdollace     4½ / 10  15/12/2024 17:43:43 » Rispondi
"lI cinema, invece, non è una scrittura, ma è ciò che permette una scrittura; perciò l'abbiamo definito come un linguaggio; un linguaggio permette di costruire dei testi, non è in sé un testo, né un insieme di testi, né un sistema testuale" (C. Metz). Coralie Fargeat ruba a piene mani dall'immaginario visivo contemporaneo ma non solo: le scenografie di Full Metal Jacket, 2001 (i bagni, i corridoi spazio temporali della trasformazione), Shining (i corridoi), Eyes Wide Shut (Sue sul letto) di Kubrick, la grafica dei titoli di coda da Gaspar Noé, i corpi da Lynch (Elephant Man, The Eraserhead), le superfici patinate da The Neon Demon di Refn, Cronenberg, etc. confezionando una pellicola paradio* che per ellissi è di Forma più che di Sostanza, un vuoto cosmico che si dilata oltremodo fino al salvifico idrante sanguineo in faccia (non era sangue ma eccone un altro: Triangle of Sadness di Ostlund): all'establishment che però non basta, sospetto la tentata circuizione di scarso critico cinema d'autore. Ricordo che è la forma a essere centro di sostanza (in movimento): il cinema, appunto.