Interessante esordio di Zoe Kravitz, è un thriller originale, con un soggetto stupefacente - letteralmente - che gioca tanto con la soggettività e la percezione e allo stesso tempo impregnato di critica sociale con evidenti stoccate al patriarcato ed al sistema capitalistico, giocando molto anche con i paradossi, con la protagonista, giovane donna di umili origini, che si ritroverà catapultata in un paradiso, nell'isola privata di questo miliardario che mesi prima era stato coinvolto in uno scandalo su delle violenze, un'apparenza tutta rose e fiori che però mostrerà ben presto il suo lato oscuro, con un dispiegamento progressivo e una narrazione in cui la conoscenza dello spettatore coincide con quella della protagonista che sembra ritrovarsi in un problema ben più grande di lei, una seconda parte che a modo suo diventa una vendetta, parecchio soddisfacente, della donna contro l'uomo ricco e con tendenze autoritarie, ma è lodevole la capacità della regista di ponderare bene gli elementi, dall'intreccio, sempre chiaro e comprensibile, svelando pian piano i particolari dovuti alla perdita della memoria, con una ricostruzione certosina degli eventi, ai sottotesti - neanche troppo - tra le righe, capace di mantenere una forte curiosità nella prima parte ed una tensione costante nella seconda, non risparmiando neanche scene ad alto tasso di violenza, mostrandole coraggiosamente e senza fronzoli, passando anche per delle ottime interpretazioni, con Channing Tatum, attore per cui non stravedo, che però qui sfodera una performance che sembra calzargli a pennello, un villain viscido, affascinante all'apparenza ma con i peggiori scheletri nell'armadio, figura pubblica di rilievo che rappresenta nient'altro che una classe dirigente meschina e sfruttatrice, a modo suo il finale non è neanche così scontato ed è abbastanza soddisfacente.
Buona messa in scena, dalle derive lisergiche, soprattutto a causa dell'elemento principale del film, questo fiore capace di cancellare la memoria, in cui ogni tanto realtà, sogni e ricordi si mischiano, giocando molto con gli eventi, la loro successione e il dubbio siano accaduti veramente, anche la fotografia è un elemento di valore, spesso radiosa grazie all'ambientazione del posto e in contrasto con i cupi risvolti del soggetto.