Raramente menzionato tra i grandi classici natalizi "The man who came to dinner" è una frizzante commedia ambientata nel periodo delle feste che racconta le peripezie di questa famiglia che doveva cenare col signor Whiteside, celebrissimo speaker radiofonico ma che per colpa di una sfortunata caduta si ritroverà degente a casa di questi signori, provocando non poche beghe con la sua personalità, diciamo parecchio particolare.
Il film ha uno stampo tipicamente teatrale raramente l'azione si sposta fuori dal salone di casa dove Whiteside ha preso il controllo e la narrazione orbita tutta attorno a questo personaggio, che qui è costantemente in sedia a rotelle, dalla personalità eccentrica, arrogante, sicuro di sé, con le mani in pasta ovunque, dalle sue azioni si creano numerosissime situazioni, descritte con una componente comica anche parecchio sopra le righe, a partire dai primi confronti col Signor Stanley, proprietario di casa che viene più volte minacciato di subire una causa di 150.000 dollari e trattato continuamente a pesci in faccia, o ancora col rapporto morboso tra Whiteside e Maggie, la sua fedele segretaria, che genererà un particolare intreccio dato che quest'ultima si innamorerà di un giornalista che era entrato ad intervistare Whiteside, arrivando a chiamare una celebre e attraente attrice di sua conoscenza per far fallire il matrimonio tra i due, in particolare in questa sottotrama si generano diverse gag da commedia degli equivoci, con continui ribaltamenti, giochi di furbizia in cui i personaggi ne fanno di cotte e di crude, tra false promesse di matrimonio, viaggi annullati all'ultimo secondo e via dicendo, oppure ancora gli episodi col medico che Whiteside praticamente controlla con la scusa che dovrà leggere il suo libro prima o poi e mettere una buona parola per farlo pubblicare, leitmotiv che si ripropone più volte con una crescente noncuranza del protagonista che cambia sempre volutamente discorso, anche se personalmente la gag che mi ha fatto ridere di più è quella delle consegne a Whiteside, iniziando dal polpo, arrivando ai pinguini, poi quando arriva il sarcofago della mummia come regalo di natale ho sputato un polmone.
Nel complesso, gran bella commedia, frizzante, acuta, colma di dialoghi, con degli interpreti in formissima, Bette Davis è grandiosa come al solito, ma quello che stupisce è Woolley che regge quasi tutto il film sulle sue spalle, creando non pochi problemi agli altri personaggi, il tutto ambientato durante le feste natalizie con l'albero di natale che fa spesso capolino sullo sfondo, molto carino.