Noodles71 6½ / 10 30/12/2024 08:43:56 » Rispondi "Adriana ce l'ho fatta!" esclamava "Rocky" alla fine del secondo capitolo, dopo aver sconfitto "Apollo Creed" ed essere diventato il nuovo campione mondiale dei pesi massimi. Se la bellissima favola del pugile italo-americano di Filadelfia fosse finita qua non sarebbe stato un male, anche perchè a partire da "Rocky III" si nota un evidente cambio di marcia, indirizzato prevalentemente alla spettacolarizzazione del franchise. Stallone muta anche fisicamente nell'arco di pochi anni, diventando una sorta di "Big Jim", pronto per interpretare nello stesso anno anche "Rambo". La fama ed il successo non sono per tutti e la borghesizzazione del personaggio che si ritrova dalle stalle alle stelle, poteva essere un'idea originale sulla carta per continuare la storia di "Rocky Balboa" che al primo contendente al titolo con gli attributi, le prende di santa ragione avendo preso sotto gamba il giovane avversario. La sceneggiatura ripropone i soliti clichè delle precedenti ed i dialoghi sono poco incisivi e brillanti. Il cast di comprimari è sempre lo stesso, Talia Shire snob e facoltosa perde la sua innocenza e tenerezza che l'avevano contraddistinta in positivo nei due film precedenti e non si capisce perchè viene doppiata "Adrian", Burt Young bene come cognato buono ma rompiballe, mancherà l'intenso e d essenziale Burgess Meredith e Carl Weathers diventa buono ed allena il nostro beniamino. La stereotipata sequenza degli allenamenti in vista del match finale perde di sostanza anche se "Gonna Fly Now" è sempre bella da ascoltare ed i due atleti che corrono sulla spiaggia e fanno i balletti nel ring esageratamente edonistici. Azzeccata la title track della colonna sonora "Eye of the Tiger" dei Survivor che ebbe un enorme successo diventando uno dei pezzi più noti della saga di "Rocky". Il cattivo di turno "Clubber Lang" interpretato da "Mr. T" che diventerà noto per la serie tv "A-Team", troppo marginale nel film e antagonista nella norma senza infamia e senza lode. Incontro finale che aumenta e di molto le inverosimilità del pugilato.