caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SACCO E VANZETTI regia di Giuliano Montaldo

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
stratoZ     8 / 10  31/12/2024 13:55:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Ormai un film di culto irrinunciabile dei film d'inchiesta, ennesimo lavoro straordinario di Volonté come interprete e forse il miglior film di Montaldo, racconta la storia ormai famosa dei due anarchici Sacco e Vanzetti, narrando efficacemente il contesto del primo dopoguerra in America, con una situazione in bilico tra l'instabilità politica, un forte flusso migratorio proveniente dall'Europa e le influenze della rivoluzione bolscevica, si respira per tutto il film un clima di forte repressione, come se ci fosse costantemente una mano oscurantista e insabbiatrice dietro agli enti governativi con lo scopo di mantenere intatto il sistema capitalistico che si era venuto a creare, come più volte ripetuto nel film, la vicenda di Sacco e Vanzetti, condannati per rapina ed omicidio, in realtà è considerabile un omicidio politico da parte dello stato, un'esecuzione simbolica per avvertire il movimento anarchico e lanciare un messaggio di repressione.

Il film inizia già con una splendida sequenza in bianco e nero con le forze dell'ordine che vanno a commettere violenze sugli anarchici, anticipando la tematica coercitiva dell'opera, continuando con riferimenti storici anche abbastanza importanti, dalla morte di Salsedo, riproposta più volte come un leitmotiv, caduto "accidentalmente" dalla finestra del commissariato, ai riferimenti alla rivoluzione russa, il film col procedere del minutaggio e con i vari testimoni interrogati in sequenza si macchia sempre di più di quella sensazione di complotto ai danni dei due protagonisti trasformandosi in un legal movie intriso di significati sociali, mostrando un sistema giudiziario estremamente corrotto e asservito al governo per mantenere una sorta di ordine prestabilito, la figura del giudice, quello che dovrebbe essere super partes per eccellenza, è l'emblema dell'opera, in tutta la sua meschinità, con la coscienza estremamente sporca, permettendo un processo farsa per evidenti influenze dall'alto.

Ma è un film che mostra anche la mobilitazione del popolo, nei lunghi anni del processo ai due anarchici, mostra le manifestazioni, la solidarietà che viene provata nei loro confronti, riportando a quel concetto di idea che non si va a spegnere con l'uomo ma rimane permanente, anche se il film si porta con sé una forte amarezza di fondo dato che alla fine sembra tutto inutile da un punto di vista prettamente pragmatico, il governo ha vinto, ha punito due innocenti per scoraggiare il resto, e la popolazione non può fare altro.

Splendido a livello interpretativo, Volonté ormai non lo commento nemmeno, ma Cucciolla è quello che stupisce, con il suo fermo idealismo, senza rinnegare nulla, ma anche una rassegnazione di fondo che si vede emergere nella sua forzata incomunicabilità man mano che si rende conto di essere in trappola, grandiosa la regia di Montaldo, particolarmente eclettica per un legal movie fatto perlopiù di dialoghi, sempre con una componente cupa e disillusa e una splendida colonna sonora di Morricone e l'iconica "Here's to you" cantata da Joan Baez.