Commedia parecchio mediocre che francamente mi ha abbastanza scocciato durante la visione, non che sia orrenda, ed è interessante come concept quello di mostrare la nuova vita di Flor, immigrata messicana negli USA, le difficoltà di adattamento, i problemi di comunicazione con una nuova lingua che non conosce per nulla, tanto che per metà film parlerà tramite altri interpreti o non parlerà proprio, il rapporto con la figlia e una famiglia per cui lavora sempre più invadente, il problema sta principalmente nell'eccessiva prevedibilità della narrazione, con i risvolti sul finale che diventano scontati abbastanza presto, considerate le personalità messe in gioco, dalla moglie nevrotica e adultera, ossessionata dalla perfezione, che addirittura non accetta la figlia un po' più in carne, al marito sensibile e molto abile nel confronto, arrivando ai bambini stessi che vogliono essere delle figure empatiche su cui si riversano purtroppo le problematiche dei genitori, ma il tutto si riduce ad una commedia molto scialba in cui non si ride praticamente mai, dalla durata corposa, che sembra non voler approfondire mai la questione, stracolma di dialoghi, urla e confronti che sembrano non portare a nulla, con ogni tanto la nonna ubriacona che fa capolino e dispensa qualche consiglio saggio, aumentando la retorica del film.
Quello che funziona è solo la forte autodeterminazione e volontà di indipendenza di Flor, che rifiuta pur a malincuore gli aiuti che la famiglia con cui ormai ha stretto tanto, le dà, anche mettendo in discussione il futuro della figlia, mettendosela contro per il suo bene, scelte di vita che lasciano un po' d'amaro in bocca, seppur l'enfasi della pellicola è sul rapporto col personaggio di Sandler, che qui è uno dei suoi ruoletti dimenticabili, così come Tea Leoni che concentra tutta l'insoddisfazione medio borghese nel suo personaggio ma risulta estremamente macchiettistica e monodimensionale.
Per me rimandato, il buon Brooks ha fatto di meglio, almeno in passato.