Il classico di natale per eccellenza dell'animazione, una splendida trasposizione del racconto di Dickens con protagonisti i personaggi Disney, è un corto che ormai trasuda di fascino vintage, trasportando ottimamente tutta l'emotività e i sentimenti del natale, con le vicissitudini di Scrooge, interpretato ovviamente da Zio Paperone, uomo avido e legato solo al lavoro, senza un minimo di compassione per il prossimo, come si vede fin dalla primissima scena, in cui tratta a pesci in faccia Topolino, suo assistente, Paperino, suo nipote che lo invita a festeggiare il natale insieme e anche i benefattori che si presentano alla sua porta, come sappiamo tutti saranno i tre fantasmi del natale che lo poteranno a cambiare idea, e a tal proposito è fantastica la messa in scena degli incubi di Scrooge, fin dalla comparsa del fantasma del natale passato che lo porta a rivivere i rimpianti del suo passato, in una maniera molto semplice, ma estremamente diretta che arriva subito alle emozioni dello spettatore, mostrando un uomo che ha rinunciato all'amore per denaro, arrivando al natale futuro che mostra le estreme conseguenze dell'avarizia di Scrooge, con delle splendide transazioni e dei momenti emotivamente fortissimi, come può essere la scena al cimitero innevato, con Topolino sulla tomba del figlio che era malato e Scrooge, il più ricco del cimitero, lasciato da solo senza che nessuno sia venuto al suo funerale, o la rappresentazione della casa di Scrooge, grande e fredda, senza decorazioni ne compagnia, il classico paradosso di ricchezza economica che non corrisponde alla ricchezza d'animo, arrivando alla rendenzione del personaggio che mi ha fatto scendere la lacrimuccia per come è trattata, con quel finale riconciliante e pieno di buoni sentimenti che è diventato iconico.