Light-Alex 6 / 10 07/01/2025 10:43:35 » Rispondi L'idea di fondo è senza dubbio interessante e intrigante, ma lo sviluppo lascia parecchio a desiderare. Il film si colloca a metà strada tra un'opera con ambizioni autoriali e un prodotto più accessibile, mescolando riflessioni profonde a toni thriller e pop che non sempre trovano un equilibrio convincente.
Da un lato, la pellicola affronta temi complessi e universali, come l'invecchiamento sociale, il senso di esclusione, la perdita di un ruolo nel mondo e la necessità di reinventarsi. C'è una critica incisiva al conflitto interiore che nasce dal confronto impari tra la nostra immagine idealizzata di noi stessi da giovani e la realtà del tempo che passa. Questo confronto diventa un'ossessione autodistruttiva, priva di quella "pietà" e dolcezza verso di sé che potrebbe offrire una via d'uscita: invece troviamo solo risentimento e rancore. A questa dimensione più riflessiva, si aggiunge una critica all'oggettivazione del corpo – in particolare di quello femminile – che emerge chiaramente lungo tutto il film.
Nonostante questi spunti interessanti, l'esecuzione risulta disomogenea. L'horror, pur presente, non è particolarmente incisivo se non nel finale, che si abbandona a un'estetica splatter ormai sempre più comune (basti pensare a "Parasite" e ad altri film recenti). Questo espediente, pur conferendo un'aura più "ricercata" al film, mi è sembrato fuori contesto. Probabilmente è stato inserito per dare una scossa a un racconto di 2 ore e 20 minuti che avrebbe potuto essere condensato in maniera più efficace.
In conclusione, pur partendo da premesse interessanti, il film si perde nella necessità di risultare un prodotto commerciale, rimanendo a metà tra un thriller sopra la media e un'opera autoriale. Nonostante tutto, è probabile che conquisti la critica e l'Academy grazie ai temi femministi, al carattere meta-riflessivo e a un'apparente originalità, accentuata da un finale spiazzante. Ma definirlo un capolavoro è forse eccessivo.