Bel cult di Capra, probabilmente il film natalizio più rappresentativo delle Hollywood classica, un'opera colma di speranza e ottimismo, da contestualizzare anche in un periodo in cui era appena finita la guerra e la popolazione stava iniziando a vedere la luce in fondo al tunnel, film coerente con lo stile e le tematiche del regista italoamericano che mette al centro la determinazione dell'uomo, il buonsenso, la generosità, i valori, con i suoi dovuti difettucci ma senza scendere mai nell'ipocrisia e nella retorica - trappola molto facile con questa tipologia di film - l'unica critica che mi sento di fare è quella di una narrazione che ad oggi risulta un po' datata, l'estrema separazione tra bene e male, data dai personaggi di George, il protagonista, un James Stewart con la faccia pulita che fondamentalmente non ha mezzo difetto, una persona buona, altruista, determinata. e dal contraltare, il signor Potter, che al contrario di George, praticamente non ha un pregio, è un infame che pensa soltanto al denaro, vuole capitalizzare tutta la città comprando qualsiasi cosa e non lasciando alternative alla popolazione, far vivere i cittadini in case fatiscenti pagate fior di quattrini, insomma è la versione peggiorata di Scrooge, che qui però non avrà la sua redenzione, il problema dei personaggi è che effettivamente non c'è un minimo di sfumatura, ma è un difetto perdonabile data la narrazione fiabesca, quasi iperbolica, della vicenda.
Per il resto, non si può dir nulla, è un gran bel dramma ma pieno di speranza, con anche un ottimo ritmo e diversi momenti comici niente male, che mischia bene la componente sentimentale con simpatici siparietti tra George e la futura moglie - da considerare c'è una narrazione in flashback narrata ad un angelo custode - mostrando le continue opere di bene del protagonista, come dicevo prima, senza mai cadere nella retorica spicciola, anzi riuscendo a coinvolgere lo spettatore emotivamente, fino ad arrivare ad una parte finale in cui è difficile trattenere le lacrime, dal momento della comparsa dell'angelo che salva George, arrivato ad un punto di saturazione in cui decide di farla finita, e mostrandogli il mondo senza di lui, prendendo una visione ottimistica della vicenda, ricordando a George, così come allo spettatore, tutto il buono fatto nella vita, che spesso tendiamo a dimenticare nei momenti difficili, quella parte mi ha distrutto emotivamente, fino al finalissimo in cui la riconoscenza dei cittadini non può non far piangere di gioia, momenti da brividi.
Grande film, un classicone natalizio ancora oggi molto valido.