Discreta commediola di Hughes che ricalca abbastanza le sue opere precedenti, giocando spesso con i punti di vista borghesi, la loro visione di una realtà faziosa dove un personaggio diverso perché non si è adeguatamente conformato alla loro vita viene visto come automaticamente negativo, da questo ne deriva la progressiva esclusione di zio Buck dalla vita dei coniugi Russell, non vedendolo da anni, non avendolo mai invitato nella casa nuova al punto che lo zio non sa quanti figli hanno, né si ricorda i nomi, addirittura è stata piegata la parte della foto con Buck nell'album del matrimonio, fin quando un giorno per via di un'emergenza data dai problemi di salute del padre di lei, i due coniugi sono costretti a chiamare Buck per badare ai bambini.
Già descritto come un soggetto apparentemente inaffidabile fin dall'introduzione, dedito all'alcool, senza un mestiere né una reale voglia di lavorare che gli causerà diversi contrasti con la sua pseudo fidanzata, le cose sembrano andare per il peggio, soprattutto alla luce del rapporto conflittuale che avrà con la figlia maggiore, nei suoi anni di ribellione, in piena adolescenza che soffre parecchio un'inaspettata iperprotettività da parte dello zio che arriva a minacciare il ragazzo con cui esce, e a questo proposito, questo aspetto della trama è quello che mi è piaciuto di meno, vuole far passare Buck per un saggio che sa già a cosa va incontro la ragazza nel frequentare quel tipo che a Buck non va giù, il tempo gli darà ragione e gli farà acquisire la stima della ragazza, ma mi è sembrato un messaggio eccessivamente conservatore, personalmente penso si debba lasciar sbagliare i ragazzi proprio per permettergli di imparare da questi errori, non costringerli a non fare una cosa - soprattutto non trovo giustificabile tutto il teatrino montato quando rapisce il ragazzo e lo mette nel cofano della macchina, cioè farebbe un po' ridere ma anche no -
Più simpatico il rapporto tra Buck e i due bambini più piccoli, con cui stringerà velocemente grazie anche al suo atteggiamento un po' infantile, capace di godersi la vita, cucinare sostanziosi pasti, prestare le dovute attenzioni alle ricorrenze, nonostante, e qui sta la parte comica, una spiccata incapacità nello svolgere le faccende domestiche che porterà la casa in uno stato di disordine diciamo inaccettabile dalla media borghesia, ma in ogni caso i bambini si affezionano molto a zio Buck.
Il film mostra una progressiva redenzione del personaggio, cosa di cui in realtà non avrebbe avuto bisogno, ma è un tipo di redenzione agli occhi degli altri che impareranno ad accettarlo, dalla famiglia stessa che promette di rivedersi presto alla fidanzata, fino alla figlia maggiore, il tutto un po' accondiscendente ma comprensibile date le vicissitudini, alla fine è una discreta commedia, con una comicità lieve, nulla da sganasciarsi, che intrattiene e gioca tanto con la società del periodo, ponendo diverse critiche tra le righe.