Il problema principale del film è una messa in scena estremamente televisiva, basilare e un po' (tanto) stucchevole in diversi punti - l'incontro finale al rallenty con la musica in sottofondo, orribile - fatta da una regia abbastanza anonima, una fotografia praticamente inesistente e una certa prevedibilità di fondo - il sogno ad occhi aperti di incontrare un uomo così bello, ricco, alto, muscoloso, moro e di status così elevato e via dicendo che inevitabilmente nasconderà dei problemi - tuttavia il film qualche pregio se lo porta dietro, specie a livello narrativo, come ad esempio, il non cadere nella trappola dell'eccessiva divisione delle parti, ho visto troppi film pseudofemministi in cui non esiste un maschio con un briciolo di cervello o che non sia una figura negativa, questo film invece è molto più equilibrato, ancorato alla realtà nonostante qualche personaggio macchietta - quasi tutti dai - almeno presenta una figura maschile notevolmente positiva, come quella di Atlas, che viene scandagliata bene anche approfondendo il suo passato, le sofferenze e i problemi, il percorso che lo ha portato a compiere determinate scelte, lo stesso si può dire per la protagonista che ha una coscienza ben delineata, fatta anche delle esperienze precedenti vissute in famiglia e in età adolescenziale, e infine, anche il personaggio negativo di Ryle, comunque viene approfondito un minimo, la narrazione va alla ricerca delle problematiche pregresse, non avendo un approccio di estrema condanna, o meglio, lo ha ma solo per le sue azioni del presente, ma cerca di spiegare anche la cassetta scatenante di questo, andando verso una risoluzione che è quella dell'allontanamento, sotto questo punto di vista, credo sia una buona sceneggiatura, altro tipico film più didattico che artistico, dato che perde tutto in una messa in scena approssimativa, un po' plasticosa che non regala neanche mezzo guizzo registico, diciamo che molto probabilmente, buona parte dei meriti in questione sono del libro, l'unico merito del film in sé è quello di aver fatto conoscere l'opera ad un pubblico più ampio, grazie anche alla figura di Blake Lively.