Uno dei più grandi classici degli anni 80's, primo film di una delle trilogie più iconiche in assoluto, una perla dell'intrattenimento ancora oggi freschissima, originale, divertente, acuta, una serie di meccanismi che si incastrano perfettamente e creano un film equilibrato che mischia comicità e fantascienza, con due personaggi da manuale come Marty McFly e Doc Brown, coppia straordinaria, trattando la tematica dei viaggi nel tempo con anche una certa ironia e accentuando particolarmente il contrasto generazionale, come si vede fin dalle prime sequenze con i problemi di comunicazione tra Marty e i genitori, persone totalmente diverse da quelli che poi il protagonista incontrerà nel passato, il viaggio di Marty è una piccola riscoperta delle sue origini, il vedere una versione inedita e più genuina di una generazione ormai cresciuta e che sembra nascondere il passato sotto un tappeto giocando tanto con le contraddizioni, con una sceneggiatura frizzantissima, calibrata splendidamente, un intreccio temporale semplice e intrigante, secondo la basilare legge del passato che viene modificato e stravolge il futuro, col protagonista che cercherà a tutti i costi di rimediare al suo errore e far mettere insieme i suoi genitori, e allo stesso tempo cercando di salvare la vita a Doc nel futuro, in ogni caso il film è pieno di splendide scene di culto.
Dal primo tentativo di Doc e Marty di viaggio nel tempo, con la successiva fuga di Marty dai terroristi libici che lo riporterà nel 1955 alla fantastica scena della fuga con lo skateboard di Marty da Biff e i suoi scagnozzi, momento forse più action del film ma che mantiene sempre uno stile comico fantastico e con un finale epico con la montagna di cacca che sommergerà i bulletti, o ancora quando Marty si traveste da alieno e convince George ad invitare Lorraine al ballo altrimenti gli friggerà il cervello, e poi c'è la scena cult per eccellenza, quella del ballo vero e proprio, con Marty che dopo le ballate anni cinquanta decide di fare un po' di casino ed esegue "Johnny B. Goode" di Chuck Berry, col membro della band che sente il sound e chiama proprio Chuck dandogli l'idea per il suo più grande successo, ma è un film che ha pure una buona suspense, ad esempio la scena del ritorno di Marty nel presente riesce a tenere splendidamente sulle spine, anche grazie all'efficace uso del montaggio alternato, tra Doc e i suoi problemi a ricollegare i cavi arrampicandosi sull'orologio comunale prima che arrivi il fulmine e Marty con la macchina che cammina per miracolo, o ancora dopo quando una volta tornato nel 1985 corre per andare a salvare Doc.
Visivamente molto accattivante, giocattoloso, dai colori vividi, pieno di gadget strambi ormai diventati un simbolo dell'epoca, con due protagonisti dall'intesa incredibile, un ritmo eccezionale, dialoghi splendidi ormai diventati pezzi della cultura popolare "Great Scott!", "I guess you guys aren't ready for that yet. But your kids are gonna love it." e l'ottima regia di Zemeckis gli danno il meritato status di film di culto, ma più in generale, è uno dei migliori prodotti d'intrattenimento del decennio.