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NOSFERATU (2024) regia di Robert Eggers

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stratoZ     7 / 10  25/01/2025 13:36:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Prima di tutto, faccio un mea culpa, mi sono fatto fregare dalle aspettative e ne sono rimasto leggermente deluso, insomma le premesse erano ottime, dal soggetto e quello che rappresenta, alla mia immensa fiducia nelle doti di Eggers, dopo diversi filmoni, su tutti "The VVitch" che ritengo tra gli horror più belli del nuovo millennio, per questo mi aspettavo grandi cose da questo remake di Nosferatu, a quasi cinquant'anni di distanza dalla trasposizione di Herzog, oltre cento dall'originale, ci sarebbero state tante nuove cose da dire e invece, insomma, mi è rimasto un po' l'amaro in bocca, mi è sembrato che l'autore non avesse nulla da aggiungere a quanto già mostrato, un'operazione che funziona più come omaggio alle precedenti opere che come visione personale, diventando l'ennesima trasposizione di Dracula, ma senza diritti, che tuttavia stupisce per la sua perizia tecnica, ed è qui che il film guadagna tutti i suoi punti, in una messa in scena incredibilmente suggestiva, che diventa la vera protagonista del film, estremamente solenne e carica, Eggers impone una bellezza formale e un'estrema simmetria alle sue inquadrature, con un continuo uso della composizione del quadro triangolare - aveva proposto situazioni analoghe in The VVitch, con una minore disponibilità di mezzi ovviamente - a mostrare questo male terribile e minaccioso in arrivo, che si manifesta tramite delle ottime sequenze a metà tra l'incubo e l'allucinazione, con una cura certosina delle scenografie, estremamente affascinanti, sia nel castello del conte, in cui prevale quella sensazione di decadenza, mostrato come un rudere pieno di polvere che potrebbe perdere qualche pezzo di tanto in tanto, alla splendida cittadina tedesca in stile gotico.

Poi c'è la fotografia che meriterebbe un capitolo a parte, partiamo dal presupposto che il film ne fa un ottimo uso semantico, vi è una forte dicotomia tra i colori caldi, anche in interni tra torce e fuocherelli, con un forte uso della luce volumetrica che funge quasi da nebbia e catalizza il gioco di vedo e non vedo di cui il film si nutre avidamente per enfatizzare la tensione e la più pulita luce fredda in notturna, un color ghiaccio splendido che illumina la cittadina durante le temibili notti e che nella sua bicromaticità è un palese omaggio al film originale, caposaldo dell'impressionismo a cui Eggers dedica anche altri momenti registicamente rilevanti quali possono essere le famose sequenze dell'ombra della mano, ma anche il profilo del vampiro che si avvicina minacciosamente.

Insomma, visivamente il film è una goduria, non si può dire altrimenti, trovo da ridire a livello narrativo, non perché sia brutto o scritto male, quanto perché non riesce ad innovare quasi nulla, l'unica vera grande trovata penso sia il look del conte, finalmente mostrato come previsto dal romanzo e non come trasposto da cent'anni a questa parte, un ritorno alle origini coraggioso e che sfida l'immaginario collettivo tra Lugosi, Schrek, Lee, Oldman e via dicendo, per il resto, l'ho trovato un po' più pendente verso la ferocia del Nosferatu originale, che verso la poeticità e la solitudine di quello di Herzog, in ogni caso è un buon film, ma a mio parere rimane sotto, e di parecchio, ai primi due.