Elfo Scuro 8 / 10 27/01/2025 04:31:47 » Rispondi Mettendola solamente da un lato prettamente cinematografico di genere, il film è un pastiche del giallo all'italiana di stampo anni 60/70 ma senza sottovalutare influenze dallo stesso Polanski del periodo. Quello che comunque non stupisce è l'abilità di Edgar Wright di mettere su un progetto ambizioso, personale e senza alcun dubbio puramente derivativo. La regia accompagna magnificamente il film, la sceneggiatura ha angoli bui (ma quanti gialli non ne hanno?) ma l'apporto della colonna sonora strutturata interamente nella scrittura quasi da ombra è cpme sempre un altro livello di comprensione all'interno dei lavori del regista. Ottimo cast: Anya ormai è musa della settima arte, Thomasin McKenzie anche lei non disdegna in una prova molto intensa, Terrence Stamp sempre sul pezzo con il suo carisma, Diana Rigg è sempre una presenza intensa sullo schermo, Matt Smith sopportabile nel ruolo del magnaccia e infine una Synnøve Karlsen davvero odiosa. La sceneggiatura offre una contemplazione ad ampio raggio del giallo, a cui non disdegna una sfumatura soprannaturale e applicata allo sdoppiamento di personalità di una probabile (?) Ester assopita. L'ambientazione Londinese è arma in più, ma in questo non ho disdegnato del montaggio di Paul Machliss e della fotografia di Chung Chung-hoon, senza contare il production design diMarcus Rowland, Tim Blake e Judy Farr. Un progetto ambizioso quanto il talento del regista, lascia il segno come una lama di coltello sulla pelle nuda.