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HARVEY regia di Henry Koster

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stratoZ     7½ / 10  27/01/2025 12:55:08 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Gran bella commedia di Henry Koster, giustamente la sua opera più famosa, colma di buoni sentimenti, ma che riesce a veicolare bene il messaggio a favore dell'accettazione del diverso, con un soggetto anche parecchio sopra le righe per il periodo, narra delle vicende di Elwood e del suo migliore amico, un coniglio gigante immaginario, mostrando costantemente la dicotomia tra l'uomo considerato pazzo come Elwood e le persone considerate sane, come possono essere i comprimari, tratteggiando bene il personaggio, grazie anche ad una grande prova di James Stewart, mostra quanto Elwood sia una persona estremamente gentile e premurosa, immune ai risentimenti della gente comune, incapace di provare rancore o rabbia, porgendo spesso l'altra guancia anche in casi in cui gli altri lo maltrattano, una sorta di eterno bambino che ha incontrato questo Pooka, creatura mitologica, che gira spesso con lui, è fantastico vedere i confronti col resto della società, come può accadere già nella prima parte quando Elwood piomba a casa sua e la nipote ha organizzato una festicciola per incontrare qualche ragazzo abbiente e Elwood fa fuggire tutte le nobildonne con la puzza sotto al naso perché ha presentato a tutte il suo amico immaginario, momento emblematico, così come lo è il momento in cui la sorella lo porta in clinica per farlo internare ma il dottore interna lei pensando sia tutto un piano contro Elwood, che comunque inganna involontariamente tutti coi suoi modi estremamente garbati, fino ad arrivare ad una seconda parte dove il film si trasforma in una sorta di ricerca di Elwood che è in giro per la città da parte dello staff della clinica, creando anche qualche situazione comica interessante.

Nella parte finale, emerge tutta la critica all'alienazione dell'uomo moderno, mostrato come scorbutico e pieno di pregiudizi, a proposito di questo diventa emblematico il dialogo col tassista in cui afferma che preferisce i pazienti prima, quando considerati matti, perché con la testa fra le nuvole ma gentili, piuttosto che dopo, quando diventano dei rompicogl1oni pazzeschi, arrabbiati, stressati, ansiosi.

Nel complesso, una gran bella commedia impegnata, colma di significati di tolleranza e con un approccio positivo nei confronti della vita, dallo stampo teatrale - d'altronde è tratta da una piece - recitata divinamente da tutto il cast, Stewart non è una sorpresa, Josephine Hull stupisce, con dialoghi acuti e divertenti, registicamente di forte impatto, consigliatissimo.