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C'E' ANCORA DOMANI regia di Paola Cortellesi

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Gabe 182     7 / 10  02/02/2025 23:59:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tutto sommato un buon film, l'ho visto ancora un po' di tempo fa, dopo qualche mese che era uscito, e di per se mi ha lasciato un buon ricordo.
Ispirandosi alle donne del Dopoguerra e alle ave della stessa autrice, la storia eredita il meglio della cultura cinefila del nostro paese, dall'intimismo storico del Neorealismo (Rosa), al ritratto dolceamaro di una nazione (la Commedia all'italiana) che non fatica a entrare nel boom economico, ma bensì a lasciare dietro le spalle il ricordo di una grande sconfitta.
Siamo nel 46 a Roma, Delia è la moglie di Ivano, è madre di tre figli, la maggiore, Marcella, fidanzata con Giulio, e due maschi pestiferi , oltre un suocero esigente e odioso, per niente riconoscente che la nuora si occupi anche di lui, oltre gli innumerevoli lavoretti che sbriga tra una corsa e l'altra durante il giorno, che si conclude con le faccende domestiche, e la cena da preparare. La Cortellesi è molto brava nel ritratto di questa donna comune, remissiva ma tenace, capace di nascondere le umiliazioni dietro i silenzi, in una danza triste che si ripete troppo spesso (a volte però è quasi meglio la cruda realtà, che queste danze non sempre credibili.) La sceneggiatura è curata nei minimi dettagli, il racconto scorre in maniera abbastanza gradevole, e regale anche qualche piccolo momento di ilarità misto a commozione.
E' un film femminista ma non fazioso, né tantomeno misandrico, la figura maschile non si identifica esclusivamente con Ivano, il marito di Marisa è un uomo buono, così Nino, il vecchio amore di Delia, non c'è accanimento o retorica, c'è invece una giusta e meritata celebrazione a una donna come tante.
Mastrandrea come al solito è straordinario e riesce meglio ancora della Cortellesi a far rispecchiare quegli ideali cui si poggiava il mondo del dopoguerra, in cui l'uomo era il padrone indiscusso della famiglia ed ogni decisione passava da lui. Unito ad un disprezzo per quella violenza gratuita di certi uomini, si avverte anche un qual senso di nostalgia per quegli anni, in cui i valori c'erano: tutto il contrario di oggi, quando questi ultimi sembrano essere svaniti e risucchiati nei valori dei social, in cui gli stessi genitori affogano impietosamente.