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CINCINNATI KID regia di Norman Jewison

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stratoZ     7½ / 10  04/02/2025 14:22:53 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Gran bel film di Jewison con un buon Steve McQueen, personalmente è uno dei film sul poker che più ho gradito - assieme a "Regalo di natale" di Pupi Avati -, realistico, teso, intenso, una splendida sfida all'ultimo nervo tra questo giovane emergente, appunto soprannominato "Cincinnati kid" e il vecchio campione, un maturo e carismatico Edward G. Robinson, che chi mi conosce, sa venero come attore, per tutto quello fatto dagli anni trenta in avanti, tra gangster movie e noir, per me è un mito assoluto e qui in una delle ultime sue fatiche, regala l'ennesimo grande personaggio, il campione di poker, dai nervi saldi, apparentemente infallibile, dalla smisurata esperienza, è su questa base che si sviluppa buona parte della narrazione, la prima ora non è altro che una lunga prepazione che crea efficacemente grandi aspettative su questa partita di poker, contestualizzando molto bene le due parti, tirando in ballo diversi personaggi, da Shooter, giocatore di poker che non è mai riuscito a sfondare e che ai tempi aveva preso una bella batosta dal campione, ma che comunque è rimasto sempre nell'ambiente e gli viene data una grande considerazione in virtù della sua onestà, a Slade, quello che possiamo considerare il cattivo del film che cerca in tutti i modi di truccare la partita per veder perdere il campione dopo che l'ha distrutto in una partita precedente, parallelamente si sviluppa una trama sentimentale con le belle Melba, moglie di Shooter che fa grosse avances al protagonista e Christian, umile donna di estrazione contadina con cui il protagonista ha una relazione, ma nel complesso questa sottotrama risulta tra le cose meno interessanti del film.

Dopo questa contestualizzazione bella carica, si arriva alla stremante partita finale, gli ultimi quaranta minuti sono una splendida immersione nel mondo del poker, qui in modalità teresina, in cui dopo un po' gli altri partecipanti si ritirano e si trasforma in un uno contro uno tra il campione e Cincinnati Kid, mostrando tante splendide mani che creeranno un certo clamore e i due giocatori che proporranno rilanci molto alti aumentando vertiginosamente la posta in gioco, ma non è tanto una questione di vincite economiche in sé quanto uno scontro generazionale che si prolunga, con svariate pause e momenti di estrema tensione e un finale che devo dire ho trovato ottimo, senza scendere troppo nel dettaglio, vi è una forte disillusione di fondo e una componente realistica niente male.

Messo in scena ottimamente, Jewison ci porta nel bel mezzo dell'ambiente ludopatico di New Orleans, tra bar fumosi pieni di mazzi di carte, whisky e sigari, con la camera che si muove abilmente tra la folla di giocatori sempre più dipendenti dal gioco d'azzardo, con anche qualche scena che ad oggi può risultare abbastanza cruda - il combattimento tra galli - e una bella ricostruzione del contesto degli anni trenta.