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ROLLERBALL (1975) regia di Norman Jewison

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stratoZ     7½ / 10  05/02/2025 13:05:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Bel film distopico di Jewison ambientato in un futuro in cui tutte le guerre sono finite e vi è questo nuovo sport, il rollerball, che da il titolo al film, una disciplina estremamente violenta, in cui primeggia questo campione, tale Jonathan, interpretato da un ottimo James Caan, a cui viene chiesto dall'organizzazione superiore di farsi da parte, annunciando il suo ritiro in diretta TV nel programma a lui dedicato.

Il film si nutre di due significati principali, il primo, quello un po' più esposto, è il controllo che avviene da parte di queste organizzazioni superiori, che danno un'apparente libertà, data da tutti i conforti che un individuo possa desiderare, ma tolgono quella che è la libertà vera, quella di scelta, per tutto il film si respira una certa atmosfera paranoica, anche un po' kafkiana se vogliamo, con questa organizzazione che sembra avere tutto in pugno e decide, dall'alto dei suoi schermi, il destino del singolo individuo, interessante il fatto che non vi sia una vera e propria spiegazione a questa decisione, il che rende il tutto ancora più sfuggevole, portando sia lo spettatore che il protagonista a rimuginare sull'eventuale motivazione, accrescendo quel senso di ingiustizia che si viene a creare, ma è un controllo che si sposta anche in aspetti della vita privata, ormai diventata praticamente inesistente, nonostante Jonathan viva nel lusso, questa organizzazione superiore arriva a controllare anche i suoi rapporti interpersonali, come si vede con la questione della moglie e delle nuove ragazze, decidendo loro stessi quando far continuare una storia o spingendo ad interromperla, ottenendo una costante sensazione di paranoia ed oppressione, col protagonista che farà di tutto per sfidare questo destino prestabilito, diventando l'unico ad opporsi all'organizzazione, non avendo paura a rinunciare ai confort e rischiando pure la vita nei violentissimi match finali. Questa parte mostra efficacemente la dicotomia che c'è tra il benessere imposto, facendo anche qualche riferimento alla società capitalistica, ovviamente estremizzato, e la libertà di scelta

E da qui si ricollega anche il secondo grande significato, dato dal contesto in cui tutte le guerre sono finite, torna la violenza eccessiva come una forma di intrattenimento, il successo del rollerball sembra mostrare come la popolazione non possa fare a meno della violenza, per spezzare una certa monotonia che si è venuta a creare con l'assenza di queste guerre, la stessa arena dove si svolgono gli incontri può essere un moderno colosseo, i giocatori in campo come dei gladiatori danno il tutto per tutto, rimettendoci spesso anche la vita, man mano che avanza il campionato le regole si fanno sempre più pericolose, mettendo in secondo piano l'incolumità dei giocatori, eliminando addirittura le espulsioni che erano l'ultimo baluardo di protezione per i giocatori, trasformando letteralmente l'arena in un campo di battaglia, come si vede sul finale quando praticamente tutti i giocatori o sono morti o hanno perso i sensi, tra le fiamme di qualche esplosione dei motori e i cadaveri in mezzo alla pista, regna un silenzio surreale, mentre Jonathan si appresta a fare il punto, una desolazione come nel campo di battaglia appena abbandonato in cui si stanno spegnendo gli ultimi roghi di guerra.

Gran bel film distopico con evidenti stoccate socioantropologiche.