caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

QUEL FREDDO GIORNO NEL PARCO regia di Robert Altman

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
stratoZ     6½ / 10  06/02/2025 14:56:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Tra i primi film di Altman, spesso poco considerato nella sua filmografia, è un discreto dramma dai toni freddi e morbosi che mette al centro, come altri film dell'epoca, la doppia faccia della borghesia con una critica spietata e crudele, tramite la storia di questa donna, Frances, e il suo perverso e coercitivo rapporto con un ragazzo fatto entrare in casa durante una giornata di pioggia per dargli riparo, quello che inizialmente sembra un rapporto di benevolenza, un gesto altruistico, si prolunga fino a diventare un'ossessione nei confronti del giovane, prendendo anche dei toni da puro thriller claustrofobico, con gli interni della casa di Frances che diventeranno la prigione di questo ragazzo a cui viene negata ogni possibilità di fuga, Altman col passare del minutaggio sembra scoprire gli altarini di una borghesia pura e casta solo di facciata, mettendo in evidenza una certa repressione sessuale che sfocia in un rapporto malato, a questo proposito Sandy Dennis regala una grande interpretazione, con una recitazione che agisce per sottrazione, la repressione che vive e la maschera che deve tirare su col mondo esterno sembrano filtrare qualsiasi espressione sul suo volto, salvo poi abbattersi come un uragano nelle sequenza finali in cui sembra esplodere tutto di botto, gli anni di repressione detonano in pochi minuti.

Altman, seppur ancora acerbo nella critica, impone una buona regia, morbosa e ossessiva, con piani ravvicinati, frequenti transfocature, una rappresentazione degli interni buia e fredda, come la psiche della protagonista che sembra avere tante cose da nascondere, efficace nel trasmettere un certo senso di apatia, spezzato dall'arrivo di questo giovane che può sembrare una gradevole divagazione dalla stantia quotidianità, fino a generarne l'ossessione, il regista americano farà di meglio, ma questo è già un discreto film