DankoCardi 6½ / 10 06/02/2025 23:29:00 » Rispondi Rifacendosi evidentemente a Buster Keaton, Nichetti ripropone il personaggio del timido silenzioso tuttofare combina guai che si esprime con la fisicità. Quello che cambia rispetto alla pellicola precedente è proprio il fatto che questa sia leggermente meno surreale e che gli altri attori parlino, e qui il comico e regista milanese dimostra di essere capace anche di scrivere dialoghi che funzionano. La storia non gode di particolari picchi, la critica ad un particolare tipo di televisione consumistica non viene sviluppata e c'è da notare la scarsa utilità di alcuni personaggi come il bambino; tuttavia rimane una visione piacevole grazie alla freschezza ed alla spontaneità di un film "anarchico" che riesce andare avanti a braccio senza per forza dare il senso dell'incompiuto. Si, magari può risultare leggermente inferiore al precedente però penso che Nichetti a modo suo sia un piccolo "Fellini" che da sfogo ai suoi sogni...e da qui si vede che ha anche la passione per il nudismo.