Elfo Scuro 7½ / 10 07/02/2025 05:56:44 » Rispondi Dai miei gusti personali, penso che non sia difficile capire perché il regista Nicholas Meyer (un Trekkiano doc) rimase affascinato dalle prime pagine (ancora in scrittura) del libro di Karl Alexander tanto da farne una sceneggiatura per il suo primo film. Io adoro la fantascienza e il gioco del se, questo film mette H. G. Wells all'inseguimento di Jack Lo Squartore (nel film chiamato anche Leslie John Stevenson, in onore probabilemnte di Robert Louis Stevenson autore di "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde") attraverso i flussi del tempo, in particolare cadendo nella progressista San Francisco di fine anni 70. Un mix interessante che mischia il thriller sui serial killer dell'epoca (Dirty Harry) con una tipica trama da episodio della serie "The Twilight Zone". Ottimi gli interpreti che rendono credibile tutta la storia: Malcolm McDowell stranamente nei panni di un intellettuale particolare come poteva esserlo il famoso scrittore è un fantastico pesce fuori d'acqua nel ventunesimo secolo (l'estremo di molto suoi ruoli), David Warner psicopatico nella vesti di Jack The Ripper che ha rubato a quelle di Mick Jagger e infine la deliziosa Mary Steenburgen (aggiunge un lato da commedia romantica, quasi Alleniana) che con la sua femminista anni 70 offre un personaggio molto simpatico e non fuori tono con l'impostazione atipica della storia. La violenza è quella del tempo di produzione, più scenica che efferata, ci sono ingenuità di copione ma che hanno un retrogusto molto ironico se si entra nella mentalità del periodo e con il quale i personaggi vivono il racconto. Buoni gli effetti speciali, tra le altre cose il film offre l'ultima colonna sonora composta dal veterano Miklós Rózsa. La fantascienza anni 70 non è mai da sottovalutare nella sua originalità, il protagonista e la nemesi riflettono i quattro modi di vedere passato e presente (caos & ordine) dai loro punti di vista e questa è una parte interessante nella loro caratterizzazione.