MASSIMA COPERTURA regia di Bill Duke

Elfo Scuro     8 / 10  11/02/2025 07:21:24 » Rispondi
Bill Duke dirige con eleganza un thriller in cui un agente, dal passato torbido ma giusto di cuore, sotto copertura della narcotici s'infiltra nel sottobosco della malavita organizzata per scardinare i pezzi grossi. Massima copertura ovvero come una pantera nella giungla di cemento, che Bill Duke fosse uno tosto era una cosa che già sapevo ma che sapesse anche essere così disinvolto dietro alla telecamera è una scoperta interessante, quasi una chiusa della sua grande carriera. Un neo-noir fatto e finito, che precede (e segue) un canovaccio narrativo del genere poliziesco che ha fatto famosi lavori come Infernal Affairs (e di derivazione The Departed), del resto era anche l'epoca di "Quei Bravi Ragazzi" di Scorsese senza scordarsi di "King of New York" di Abel Ferrara (da cui prende attore, atmosfera e direttore della fotografia) e in questo la sceneggiatura di Michael Tolkin & Harry Bean, unita alla fotografia di Bojan Bazelli risulta un'esemplare interessante per ispirazione. Originale nel suo modo d'essere grazie agli interpreti e alle scelte di regia, senza essere troppo scomodo se paragonato ai film prima menzionati e si gioca pure 3/4 scene piene di pathos e inteprerratazione che faranno di sicuro felici anche i fan del videogioco GTA. Gran cast prima di tutto: Lawrence Fishburne in uno dei suoi migliori ruoli da protagonista, Jeff Goldblum nelle vesti dell'avvocato del diavolo è da scoprire, pure Charles Martin Smith non si fa scappare un bel ruolo da burocrate arrivista, Victoria Dillard è un'ottima figura romantica in tanta violenza, Gregory Sierra come boss del droga non stona affatto, Clarence Williams III sempre ottimo caratterista e infine il biondismo di Yvette Heyden, Alisa Christensen, senza contare i caratteristi di supporto come Arthur Mendoza, Glynn Turman, Kamala Lopez, Sydney Lassick e Julio Oscar Mechoso. Colonna sonora al bacio per lo scenario Losangenelino, piena di pezzi rap su basi toste in cui vi è da citare l'omonima traccia prodotta da Dr. Dre e rappata da un debuttante Snoop Dogg.