Mauro@Lanari 4½ / 10 25/02/2025 05:08:24 » Rispondi Dove starebbe questo "nuovo cult che dicono"? Diversi critici si sono scostati dalla glorificazione del film. Ma lasciamoli pure da parte: per credere che si stia fruendo d'un'opera scifi bisogna avere gl'occhi ribaltati come la protagonista in locandina. Drew Hancock è all'esordio nel lungometraggio e cela il proprio contributo alla misandria e alla mascolinità tossica sotto le menate d'un'inefficace black comedy sull'IA e i "fuckbot". Citando un commento letto in giro, allunga ancor più il genere cinematografico dei maschi z come zerbino, o m come "rifiuto fecale". Taglio corto: chiunque vada contro la parità dei sessi o generi si becca da parte mia un 4 e ½ di default. Per chi gode del proprio masochismo potrebb'essere ancor valido Krafft-Ebing.
Elfo Scuro 25/02/2025 06:32:20 » Rispondi Il fatto che tu abbia interpretato il film solo secondo le opinione che girano tra siti web opinabili, rende bene l'idea di quanto tu abbia catalizzato la storia su l'unico aspetto meno interessante che poteva suggerire. Capolavoro, no di certo ma un film che può intrattenere questo di sicuro.
Mauro@Lanari 01/03/2025 19:13:59 » Rispondi 1) E da quando mi farei influenzare da qualche sito opinabile o meno? Non sarà che, avendo citato qualcun altro al posto tuo, ti sei piccato per lesa maestà? 2) Avrei potuto menzionare le stroncature del "Guardian" o d'"A.V. Club", ma l'ho trovate verbose e inconcludenti rispetto alla lapidarietà di quell'anonimo utente. 3) I tuoi riferimenti partono da metà anni '80. Torna a dicuterne dop'aver visto e magari pure recensito il Ferreri del '76 ("L'ultima donna") o almeno dell'86 ("I Love You", rammentato da Federico Rizzo nella sua rece con voto 5,2, eh già, su "Sentieriselvaggi": https://www.sentieriselvaggi.it/companion-di-drew-hancock/).