Elfo Scuro 8 / 10 25/02/2025 06:29:15 » Rispondi Nonostante io abbia visto il film "Viaggio allucinante" (Fantastic Voyage) di Richard Fleischer del 1966 e abbia in cantiere da diversj mesi la lettura del libro "Destinazione cervello" (Fantastic Voyage II: Destination Brain) del 1987 di Isaac Asimov (sempre autore del film citato prima), guardando questo film mi sono trovato davanti ben altra pellicola/soggetto/adattamento perché su tutto questa pellicola è ispirata direttamente al lavoro di Asimov. Non vi è comunque da sorprendersi per l'originalità di questo quando si trovano Steven Spielberg alla produzione e Joe Dante alla regia, insomma due geni che sono perpendicolarmente talentuosi nei generi che hanno sempre trattato: horror, fantasy, sci-fi e via dicendo. Chip Proser autore del soggetto originale di sicuro aveva in mente una visione più serie delle cose, ma le modifiche comiche di Jeffrey Boam hanno giovato di molto al risultato finale differenziandolo da una mera copia stilistica. Inutile dire che il soggetto fece gola a registi del calibro di Richard Donner e John Carpenter, ma alla fine furono Spielberg (che fece pure da supervisionato tenendo a bada i produttori) e Dante a prendere le redini del progetto. Il risultato resta indiscutibile, una commedia sci-fi che riporta in sé tutti i tratti dei due autori che la hanno sviluppata: eroismo, stramberia, fantastico, romanticismo e anche una punta di sano horror che non guasta mai. Ottimo il cast: il duo Dennis Quaid (eroe ribelle) e Martin Short (uomo qualunque ipocondriaco) si completano a vicenda e l'alchimia si fa sentire non appena entrano a contatto e plasmandosi durante tutta la storia, poi abbiamo anche Meg Rya che ogni volta che la vedo capisco perché sia ricordata come una delle attrici più carine che Hollywood abbia mai avuto (galeotto tra le altre cose fu il film con Quaid) e il suo talento e bellezza colmano i pezzi mancanti dei due protagonisti. Il resto degli attori/attrici è un corollario di caratteristi d'alto calibro: Kevin McCarthy, Fiona Lewis, Henry Gibson, John Hora, Robert Picardo, Wendy Schaal, Vernon Wells e l'immancabile Dick Miller. Dante su tutto fa il suo il film, le libertà date da Psielberg e influenze si sentono ma non così marcatamente più di quanto si possa pensare, visto che la correlazione di stile e approccio ai generi è sempre stata un tratto in comune artistico che hanno sempre condiviso.