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COMPAGNI DI SCUOLA regia di Carlo Verdone

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stratoZ     8 / 10  26/02/2025 14:18:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Uno dei miei preferiti di Verdone, tra le sue vette malinconiche, già a partire dal soggetto il film trasporta nel contesto della reunion con i compagni di classe con cui si è condivisa la scuola superiore, fra rimandi al passato, nostalgia dei vecchi tempi ma anche riflessioni sul presente, sull'evoluzione dei rapporti e su un futuro incerto, alla base di tutto ci sta lo status, quello che salta all'occhio in qualsiasi spettatore fin da subito, c'è chi tra i compagni è riuscito ad avere successo, c'è chi si trascina, c'è chi sembra stia raschiando il fondo, ognuno con le sue problematiche, Verdone realizza un film corale capace di descrivere in maniera efficace ogni personaggio pur dedicandogli poco minutaggio, non rinunciando comunque ad una buona componente comica, più preponderante nella prima parte e che va scemando a favore della malinconia della seconda, partendo subito in quarta con quella citazione famosissima di Walter nei confronti di Fabris: "guardate com'eri, guardate come sei… me pari tu zio!", e andando ad introdurre pian piano tutti i personaggi, da Er patata, interpretato dallo stesso Verdone, professore insoddisfatto della propria vita coniugale che intraprende una relazione con una sua attraente studentessa a Valenzani, uno di quelli che ha avuto più successo ed è diventato sottosegretario, a cui adesso tutti leccano il cul0 per ricevere favori di vario tipo, personaggio che si rivelerà viscido e opportunista, passando per tanti altri caratteri, da quello di De Sica che interpreta un musicista fallito e con manie di protagonismo, in disastrose situazioni economiche a causa di alcuni debiti che cerca in tutti i modi di raccattare qualche quattrino, anche umiliandosi, a Federica, la proprietaria che ha organizzato la festa a cui sembra vada tutto bene ma nasconde un segreto, fino ad arrivare ad Armando e al suo compare che fanno questo scherzo di pessimo gusto facendo passare Armando per disabile, ma ce ne sono tanti altri, da Maria Rita, psicologa a cui tutti raccontano i propri problemi senza curarsi dei propri alla coppietta che si era precedentemente lasciata con lui che fa di tutto per riconquistare l'ex moglie.

Il tutto si svolge in questa singola serata che mostra svariate situazioni, dalla natura rievocativa dei vecchi tempi della scuola, facendo l'appello con l'imitazione di una vecchia insegnante e con gli alunni che parlano di come se la stanno passando ai momenti di ballo e della cena, fino alle battute finali in cui i vecchi compagni di classe arrivano ai momenti più sentiti sull'onda di qualche bicchiere di troppo e di una nostalgia per i tempi passati che pervade l'ambiente, tra le partite a poker e i momenti sulla spiaggia, ma anche il sentito ballo al buio tra Margherita e Francesco, prima che lei torni dal geloso marito alla sua vita monotona, lasciando una sensazione di amaro in bocca, fino alle prime luci dell'alba quando i compagni si riuniscono per fare la foto di gruppo, assieme al logorroico che vuole a tutti i costi mostrare la sua cultura che è stato sedato dagli altri compagni, in un finale dolceamaro che è un mix delle sensazioni provate e degli esiti delle varie storie.

Film pulsante e vitale, riflessivo, comico e amarostico, lievemente esistenzialista, una di quelle belle commedie capaci di mostrare gli alti e bassi della vita, tra aspettative e ambizioni, molto bello.