Un film abbastanza inusuale anche per Audiard, sicuramente molto efficace a livello di concept, per intenderci, ritengo il soggetto rasenti il geniale, applicare una tematica come la transizione di genere al mondo dei narcotrafficanti è qualcosa di unico, soprattutto per via del contesto già preesistente che tutti conosciamo, quello di un mondo spietato in cui l'immagine è tutto, il film abbatte quello stereotipo dell'uomo temutissimo e pericolosissimo a favore di un boss che si apre e accetta la sua volontà, fa quello che ha desiderato fare da sempre, rinunciando a moglie e figli e a tutto il suo grande giro, il lavoro di una vita, costruito sul sangue altrui, sullo sfruttamento e sulla crudeltà, cedendo il passo all'essere davvero se stessi, una presa di coscienza raramente vista al cinema, senza tante spiegazioni, soltanto la volontà e la libertà che vince su tutto.
Poi si arriva anche alla tematica della redenzione, il doppio volto della vita di Emilia, un senso di colpa latente che si trasforma in bene per il prossimo, addirittura mobilitando i fondi di tasca propria, seppur sporchi, ma vi è anche la tematica degli affetti e della difficoltà della famiglia, Emilia ha finto la morte del suo vecchio essere probabilmente perché immagina la sua famiglia sarebbe stata incapace di accettare la transizione, una sorta di autorinuncia indotta dal contesto che conosce benissimo, questo microcosmo d'altronde non è tanto lontano dal resto del mondo, una serie di pregiudizi che portano all'escalation di tensione finale compromettendo del tutto la vita di Emilia, ma anche della moglie.
Audiard applica un linguaggio particolarmente fresco, sebbene abbia riscontrato qualche caratteristica stilistica che non mi ha fatto impazzire, il film si porta dietro la tipica ridondanza del musical, in cui i concetti vengono spiegati più volte, sia tramite dialoghi che tramite le canzoni, e poi appunto la parte musicale è un po' lontana dai miei gusti personali, ma visivamente il livello è altissimo, grandi coreografie, ottime trovate a livello registico, tra sequenze di stampo surreale con le luci spot a lunghi pianisequenze.
Interessante la commistione di generi, che spazia ampiamente, dallo stesso musical al gangster movie, dal dramma familiare a quello sociale, sfociando nel thriller nella parte finale, al netto di alcune scelte che non ho gradito chissà quanto, l'ho trovato un bel film.