in un horror splatter in cui Mimì massacra, tra gli altri, l'intera famiglia di Carmilla/Renata ed in un finale tra allucinazione/sogno a sfondo vampiresco. Oppure, altra interpretazione, Mimì è morto quando è stato sparato in piscina e tutto quel che ne consegue è un suo sogno/allucinazione
. Tecnicamente molto curato, la scelta dei colori leggermente saturi, il contrasto bianco/nero ed il taglio di alcune inquadrature
quando ad esempio Mimì viene soccorso nel cimitero (dovrebbe essere il cimitero monumentale di Poggioreale) dalla comitiva goth, quando in apecar gira per il centro storico, o nella zona portuale (mi sembra di aver riconosciuto anche via Marina all'altezza circa di molo Pisacane)
fa pensare che ci si sia ispirati anche al fumetto d'autore. Non sono temi particolarmente nuovi, ma li ho trovati ben calibrati per cercare un qualcosa di originale e nostrano (come fu all'epoca per lo chiamavano Jeeg Robot), cosa che, nella mediocrità dilagante del cinema italiano, merita di essere premiata. Non è neanche perfetto, la narrazione diventa un po' confusa e caotica nella seconda parte, ma per un opera prima ci si può passare su.