Eh, anche questo Verdone è bruttino, un film in cui si vede palesemente la mancanza di idee, un film che ricicla all'infinito le tematiche che già aveva ampiamente trattato senza riuscire a dare un minimo di linfa né proporre scene di valore, anzi, diverse scene le ho trovate imbarazzanti, come i vari incontri di Guglielmo con le donne conosciute online, da quella veneta che si beve dieci litri di vino a quella logorroica fissata con le analisi e lastra che assilla il protagonista, delle terribili macchiette che non riescono a far ridere neanche un minuto, o ancora la scena del telefono nella vagina, semplicemente imbarazzante, col cardinale che chiama Guglielmo e lui gli parla da dentro, molto brutta, anche se forse la palma di scena peggiore è quella quando impasticcano il protagonista, a parte per la poca plausibilità, data la precisione del personaggio, che prende la pasticca di ecstasy a cuor leggero pensando sia paracetamolo, ma poi lo sviluppo, tra lui che urla come uno scemo quanti semafori vede e i successivi effetti visivi fatti con, boh qualche software degli anni 80 credo, agghiacciante.
Poi la sceneggiatura è di una banalità imbarazzante, ritira in ballo le solite menate, da lui che ha una vita troppo convenzionale e appena assaggia un po' d'avventura gli torna la voglia di vivere e godersi ogni momento, con frasi fatte annesse, a tutto l'ambaradan sentimentale che si crea dietro, la solita cosa banale che si innamorerà della donna conosciuta per caso, che poi per aggiungere un'ulteriore forzatura sarà la madre della sua commessa che è diventata sua assistente nel cercare una nuova compagna, tra le ottocento volte in cui si rende imbarazzante e poi lei sistematicamente lo perdona.
Il finale è sulla linea di forzatura e prevedibilità del resto del film, ma a quel punto non mi aspettavo altro, tra i peggiori di Verdone.