Simpatico corto di Keaton diviso principalmente in due parti, la prima, dove mostra la convivenza tra Keaton e il suo coinquilino in una casa piena di strani marchingegni, molto automatizzata per il tempo, con la bella sequenza della cena smart in cui pendono il sale, il pepe e i vari accessori dal soffitto e con la tavola con i piatti incollati stile prefabbricato, forse un modo per elogiare l'ingegno umano, forse un modo per mostrare un mondo che va sempre verso una modernità che rende l'uomo pigro e lascia essenzialmente il lavoro a macchine e appunto questa sorta di prefabbricati, ben presto il corto si trasforma nel tipico inseguimento slapstick di Keaton che qui vuole conquistare l'amata avendo numerosi ostacoli, dallo stesso coinquilino anch'esso innamorato della giovane donna, al padre di lei che non lo sopporta minimamente, fino al cane che gli darà la caccia, dando vita a begli inseguimenti in cui Keaton mostra tutta la sua mimica e le doti circensi, dal momento che da il titolo all'opera, in cui si traveste da spaventapasseri per eludere gli inseguitori, ad altre gag da giocoliere, ad esempio mentre attraversa il guado in verticale sulle mani.