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IL BRACCIO VIOLENTO DELLA LEGGE regia di William Friedkin

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Elfo Scuro     9 / 10  03/03/2025 08:43:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il fatto che Friedkin abbia unito lo stile documentaristico di Z (1969) di Costa-Gavras con la pura estetica di Le Samouraï (1967) di Jean-Pierre Melville è stata la chiave vincente del film. Una pellicola che (per quanto vale dirlo, ma erano altri anni) ha battuto agli Oscar in corsa diretta Arancia Meccanica di Kubrick come miglior film dell'anno, si parla comunque di due pellicole che hanno lasciato un ben chiaro segno nella storia del cinema. Friedkin assieme al direttore della fotografia Owen Roizman ritrae una New York cristallizzata nel suo tempo, l'apporto professionale di attori come: Gene Hackman, Fernando Rey e in misura minore Roy Scheider alza qualitativamente il valore del girato con personaggi che non sono né totalmente buoni né totalmente cattivi (il fascino del male nel cinema di Friedkin ha sempre mostrato sfumature peculiari in base ai soggetti trattati). Se non fosse stato per le variabili sopra menzionate questo film sarebbe risultato il classico poliziesco urbano (come tanti ne facevamo in Italia al tempo), invece questo adattamento dal libro-inchiesta di Robin Moore (sugli agenti Eddie Egan e Sonny Grosso, che ebbero anche un ruolo nel film) sa essere puro intrattenimento, le scene del pedinamento per le strade di NY e dell'inseguimento in macchina parlano da sole. Michael Mann con Thief, dieci anni dopo, farà la stessa cosa che ha fatto Friedkin con questo lavoro seppur con un riconoscimento minore. In tutto e per tutto uno dei capisaldi della rivoluzionaria New Hollywood.