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IO E MIA SORELLA regia di Carlo Verdone

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stratoZ     6½ / 10  04/03/2025 14:42:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Discreta commedia drammatica di Verdone che è un po' sulla scia di quello che verrà dopo, certamente non tra le opere più memorabili del fortunato decennio che furono gli anni ottanta per il comico romano, è comunque un'opera valida che presenta la forte dicotomia caratteriale tra due fratelli agli antipodi, uno, il protagonista interpretato dallo stesso Verdone è un uomo estremamente abitudinario, uniformatosi con la vita borghese, con una moglie snob e fredda nei confronti del resto del mondo, suonatore di oboe in un'orchestra che vive nella casa ereditata dalla madre appena venuta a mancare, proprio in questa occasione verrà nuovamente a contatto con la sorella di cui aveva perduto le tracce da anni e che era stata a girare il mondo senza fissa dimora, questo ritorno nella sua vita sarà un uragano che travolgerà la stantia quotidianità del protagonista, tra strani soggetti che spuntano dal nulla, come l'avvocato sessantaduenne con cui la sorella ha avuto una relazione da poco tempo a creditori che fanno capolino, passando per eventi chiave della sua vita di cui era rimasto all'oscuro, come la nascita di un figlio in Ungheria da una relazione col campione di tuffi del paese.

Come spesso accade nei film di Verdone, questa serie di peripezie tra una trovata comica e qualche momento in cui il protagonista sbarella per l'eccessiva inaffidabilità della sorella, riusciranno a consolidare e recuperare un rapporto affettivo apparentemente perso, è un difficile e per nulla scontato percorso dell'accettazione altrui nonostante le visioni e il temperamento diametralmente opposto, rapporto che costa anche caro al protagonista e culmina in un finale dolceamaro ma tutto sommato speranzoso.

Lo stile sembra tendere molto di più al dramma, le gag sono di stampo umoristico, sempre col doppio fondo a rimarcare la natura ambigua dei personaggi, certo è che il personaggio della Muti, nonostante la ritenga tutt'altro che una grande attrice, è quello più vitale e umano, contraddittorio e lunatico, in preda agli istinti ed apparentemente estraneo alle convenzioni borghesi.

Simpatico, nulla di più, probabilmente nel contesto della filmografia di Verdone di quel periodo spicca poco.