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THE BURNING regia di Tony Maylam

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Elfo Scuro     7 / 10  10/03/2025 03:28:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una bravata che finisce nei peggiori dei modi e crea una leggenda urbana assassina (che inizialmente sembra uscita fuori per look da un film di Mario Bava), questo è l'incipit del film che sulla scia della golden age del genere slasher americano mette le sue radici saldamente. Leggendo i nomi degli artefici del film: Harvey Weinstein qui nel sua prima produzione per sfondare nel mondo del cinema & Tony Maylam (regista di Split Second/Detective Stone) come regista, si ritrova una chiave del successo che ha fatto poi il produttore in questione per il genere (escludiamo per un attimo la rovinosa caduta e damnatio memoriae). Il film è liberamente ispirato alla leggenda urbana dello stato di New York su Cropsey, una storia divenuta molto popolare nei campi estivi negli anni '60 e '70, inoltre la società di produzione del film fu chiamata Miramax, dai nomi di Mira e Max, i genitori di Harvey e Bob Weinstein. Il budget per il film era una cifra compresa tra 500.000 dollari e 1,5 milioni di dollari. È un film storico per certi versi, mostra il successo che diede Carpenter e la sua miriade di cloni (anche originali, vedasi Venerdì 13) efferati che spopolarono ovunque portando anche a successive variazioni interessanti come: Happy Birthday to Me o per rimanere in tema Sleepaway Camp. Avere Tom Savini al trucco e massacro (chiamato dopo i suoi lavori in Zombi, Venerdì 13 & Maniac) è un valore aggiunto che aumenta il fascino della pellicola, in effetti la figura del killer è ispirata ad un ustionato che lo stesso Savini incontrò per strada. La pellicola è ben bilanciata nel suo essere un gioco al massacro adolescenziale in un classico camping americano: bulli, grandi bionde (Leah Ayres e in particolare Carrick Glenn), racconti di paura intorno al falò, squartamenti e via dicendo. Nonostante il solito canovaccio del genere la colonna sonora di Rick Wakeman e il montaggio di Jack Sholder (regista di diverse piccole chicche horror in seguito) offrono una varietà narrativa che non pesa rispetto a molti altri suoi coetanei rendendolo anche un filino più moderno. Da notare anche che una grandissima attrice come Holly Hunter fa qui il suo debutto cinematografico.